L’alleanza d’opposizione Pakatan Harapan ha ottenuto la maggioranza in Parlamento con 112 seggi contro i 76 del partito che da sei decenni domina incontrastato. A dover cedere il posto, dunque, la coalizione del Barisan Nasional. Mahathir Mohamad, il futuro capo del governo, si è conquistato il titolo di “premier più anziano del mondo” contando ben 92 anni.
Le elezioni sono state di fatto un referendum popolare sull’esecutivo del primo ministro uscente, Najib Razak, finito al centro di un colossale scandalo di corruzione. Nel mirino è stato il fondo sovrano 1MDB, sulla quale diversi Paesi indagano per appropriazione indebita, ma a finire sotto accusa anche la moglie dell’ex premier, nota per il suo gusto del lusso. Mahathir non è però del tutto innocente, dato che ha perseguitato e condannato per corruzione e sodomia il leader dell’opposizione malese, Anwar Ibrahim, che aveva solo chiesto riforme economiche e politiche.
Durante la proclamazione della vittoria, non sono mancate le polemiche: Mahathir ha accusato la Commissione elettorale di ritardare appositamente la diffusione dei risultati del voto per tentare di organizzare brogli e proclamare la coalizione del Barisan Nasional vincitrice.
Durante la campagna il Bn ha fatto leva sulla maggioranza musulmana malay (oltre due terzi della popolazione), che sostiene lo sostiene per la difesa dei privilegi assegnati ai malay in quanto “popolo originario”, mentre l’opposizione è forte tra la minoranza cinese (24 per cento) e quella indiana (7 per cento), ma ha ora accresciuto il suo consenso anche tra i malay più giovani. (cs)