Il procuratore generale di New York, Eric Schneiderman, da accusatore diventa incriminato e si dimette. La causa sarebbe collegata alle accuse di abusi sessuali e violenze fisiche ai danni di quattro donne, che hanno raccontato la vicenda sulle colonne del magazine New Yorker. Schneiderman aveva avviato nelle settimane scorse un’azione legale contro Harvey Weinstein, prendendo parte al movimento #MeToo e citando in giudizio la casa produttrice cinematografica per non aver tutelato le dipendenti dalle molestie.
L’ex procuratore, oggi coinvolto, ma ha ammesso i fatti, ma ha negato con forza di aver agito contro la volontà delle donne. «Non ho aggredito nessuno e non sono mai stato coinvolto in sesso non consensuale, una linea che non oltrepasserei mai». Ammette però, di aver preso parte a «giochi di ruolo e altre attività sessuali consenzienti».
Due delle donne in questione hanno raccontato al noto giornale newyorkese che durante i rapporti sono state strette al collo e colpite ripetutamente. Le altre due, invece, hanno dichiarato di essere state schiaffeggiate in volto in maniera violenta.
Gli episodi, verificatisi dopo il consumo di alcol, risalirebbero al periodo in cui Schneiderman ricoprì l’incarico di procuratore generale.
Le dimissioni sono arrivate dopo che alcuni dei suoi alleati politici, in primis il governatore Andrew Cuomo, hanno fatto pressioni chiedendogli di fare un passo indietro. (bb)