E’ stato lo stesso Donald Trump a rimborsare il suo avvocato personale, Michael Cohen, e lo ha fatto di tasca propria. L’avvocato è indagato dall’Fbi per aver versato, prima delle presidenziali, 130mila dollari sul conto della pornostar Stormy Daniels. Questo il prezzo pagato in cambio del suo silenzio sulla presunta storia con il presidente americano tra il 2005 e il 2006. A riferirlo al canale televisivo Fox News, Rudy Giuliani, ex sindaco di New York e ora legale del tycoon, che ha così raccontato: «Hanno fatto transitare il denaro attraverso una società legale e il presidente lo ha rimborsato. Erano soldi pagati dal suo avvocato, il presidente li ha rimborsati nell’arco di diversi mesi». La società in questione è la Essential Consultants Llc, aperta da Cohen in Delaware.
Se fino a poco fa la notizia era stata smentita dal tycoon, da sempre negazionista nei confronti della relazione con la Daniels, oggi invece il presidente ha deciso di confermare in un tweet la versione. Giuliani ha anche precisato che «la somma non proviene dalla campagna elettorale». «Nessuna violazione delle leggi» ha assicurato l’ex sindaco, a differenza di quanto ipotizzato invece nell’inchiesta su Cohen, dal cui studio sono stati comunque sequestrati molti documenti.
Mr. Cohen, an attorney, received a monthly retainer, not from the campaign and having nothing to do with the campaign, from which he entered into, through reimbursement, a private contract between two parties, known as a non-disclosure agreement, or NDA. These agreements are…..
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) May 3, 2018
L’ammissione potrebbe essere arrivata per diminuire i sospetti sui finanziamenti ricevuti da Trump in campagna elettorale. Molte le reazioni, prima fra tutte quella del difensore della pornostar, Michael Avenatti: «La gente merita che gli venga detta la verità da parte del suo presidente e delle persone che stanno sul podio alla Casa bianca. Al popolo americano è stata raccontata una bugia su questo accordo». (cs)