Il giorno dopo l’incarico per un mandato esplorativo che contempli l’ipotesi di un governo tra Pd e Movimento Cinque Stelle, il presidente della Camera Roberto Fico ha incontrato la delegazione dem composta dal segretario reggente Maurizio Martina, Matteo Orfini, Graziano Delrio e Andrea Marcucci. «Se i grillini confermano la fine di qualsiasi tentativo di un accordo con la Lega e il centrodestra, siamo disponibili a valutare questo nuovo e importante scenario».
In giornata ci aveva già pensato il ministro uscente Dario Franceschini ad aprire a un dialogo tra democratici e pentastellati, sostenendo a Repubblica che il Pd «ha l’obbligo di verificare nei contenuti la possibilità di un’intesa con il Movimento». In attesa dunque di capire il quadro che Fico presenterà a Sergio Mattarella giovedì 26 aprile, la palla torna nel campo grillino.
«Non sono ottimista – ha detto al termine del colloquio con Fico il dem Marcucci – ma le sorprese sono sempre possibili». Sul piano programmatico il segretario Martina ha posto al presidente incaricato Fico alcuni paletti, dalla via europeista che l’Italia non può abbandonare alla lotta contro la povertà come obiettivo di un eventuale governo appoggiato dal Nazareno.
Vedo serio rischio che PD sia troppo antisistema per allearsi con M5S attuale.
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) April 24, 2018
Ironico il commento su Twitter di Carlo Calenda, ministro uscente dello Sviluppo Economico, che ha parlato di un Pd «troppo antisistema» per il Movimento Cinque Stelle attuale. Spento per il momento il forno leghista, il Movimento Cinque Stelle mette in campo alcuni dei suoi esponenti più noti per un accordo con i democratici. «È imprescindibile la figura di Renzi – ha dichiarato Emilio Carelli – Salvini in questi giorni si è autoescluso». Chiamato in causa, il segretario della Lega ha risposto facendo leva sul risultato della sua coalizione alle elezioni del 4 marzo. «Non esiste un governo senza centrodestra».