La Volkswagen ha comunicato, nella mattina di martedì 10 aprile, che sta considerando di sostituire Matthias Müller, che ricopre attualmente la carica di direttore esecutivo. In un comunicato, la casa della Bassa Sassonia ha fatto sapere che sta considerando «possibili sviluppi nella struttura manageriale del gruppo, che potrebbero includere anche cambi nelle posizioni della dirigenza».
Negli ultimi anni l’azienda di Wolfsburg si è trovata ad affrontare uno scandalo sulle emissioni di gasolio costato miliardi di dollari, che ha condotto all’arresto di due dirigenti e ha minato la reputazione del colosso. Müller, al comando dell’azienda nel settembre 2015, dopo che Volkswagen aveva pubblicamente ammesso di aver falsificato i risultati dei test sulle emissioni, ha sempre negato ogni coinvolgimento nella vicenda. Lo scandalo coinvolgeva l’installazione di software illegali in 11 milioni di veicoli del gruppo Volkswagen, equipaggiati con il motore 2.0 TDI a gasolio.
Da sempre dipendente di Volkswagen, Müller non è riuscito a risollevare la compagnia dallo scandalo. Nonostante le sue insistenze sul fatto che non avesse nulla a che fare con le falsificazioni, il manager occupava comunque posizioni di rilievo all’interno della compagnia nel periodo in cui stava progettando il software illegale. Aveva anche collaborato con persone sotto investigazione per il loro coinvolgimento nello scandalo emissioni.
Gli esperimenti condotti in un laboratorio di Albuquerque, in New Mexico, dove dieci scimmie sono state sottoposte all’inalazione di gas di scarico per dimostrare che non fossero nocivi, hanno suscitato l’indignazione dell’opinione pubblica, ricevendo anche la condanna della cancelliera Angela Merkel. Müller aveva promesso di cambiare la linea del gruppo, evitando il freddo pragmatismo che aveva portato all’estremo di questi comportamenti, ma evidentemente non è riuscito ad ottenere la credibilità necessaria per operare questi cambiamenti. (af)