Un violento terremoto di magnitudo 6.1 si è verificato nel Giappone occidentale, a ovest dell’isola principale di Honshu a 96 km a nord di Hiroshima, con epicentro nella città di Ohda, a circa 800 chilometri a ovest di Tokyo. L’ipocentro è stato localizzato 12 km sotto terra. A darne notizia è stata la Japan Meteorological Agency, l’Agenzia meteorologica giapponese.
Nonostante la violenza del sisma non ci sono vittime; al momento si contano soltanto cinque persone ferite in maniera lieve. Gravi, invece, i danni ad alcune strade. Circa mille le famiglie che hanno perso l’approvvigionamento idrico a causa della rottura di tubature, mentre sono dozzine le case rimaste senza corrente elettrica. Tuttavia, non sono stati segnalati problemi alla vicina centrale nucleare di Shimane.
Il terremoto ha anche scosso la città di Izumo, dove si trova uno dei santuari shintoisti più importanti del Giappone. L’edificio, però, non ha subito danni. Al momento, non si registra alcun pericolo di tsunami.
«Vogliamo che le aree che hanno subito forti scosse siano di guardia nella prossima settimana, o giù di lì, contro terremoti che potrebbero essere potenti e superiori a 5» ha detto un funzionario dell’Amministrazione, Toshiyuki Matsumori, in una conferenza stampa.
Il 5 della scala giapponese Shindo si riferisce a terremoti che rendono difficile camminare per le strade. «Le forti scosse di assestamento potrebbero continuare per due o tre giorni – ha detto Matsumori- e diversi terremoti sono già stati avvertiti nella regione». Il Giappone si trova sul cosiddetto Ring of Fire del Pacifico, dove si verificano numerosi terremoti ed eruzioni vulcaniche.
Il Giappone si è dimostrato preparato a questo genere di eventi. Un terremoto simile ha colpito Amatrice nell’agosto del 2016 (magnitudo 6.0). Allora, le vittime furono 299 e quasi 400 i feriti. Il 6 aprile 2009 un altro sisma di questo tipo distrusse L’Aquila provocando 309 vittime e oltre 1.600 feriti. (al)