«Assassino, torturatore. 28 marzo 1980, i compagni non dimenticano.» Questa scritta, firmata solo con una falce e un martello, è apparsa in rosso sopra il murale dedicato al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa nel quartiere Ortica di Milano. Il riferimento è all’irruzione avvenuta nel covo genovese delle Brigate Rosse, dove quattro terroristi furono uccisi.
La versione ufficiale è che il blitz, effettuato dai carabinieri del nucleo antiterrorismo guidato da Dalla Chiesa, sia stato il seguito di un conflitto a fuoco iniziato dai brigatisti, asserragliati nell’abitazione. La versione delle Brigate, invece, parla di un’esecuzione programmata, affermando che i quattro morti siano stati trucidati dopo essersi arresi e consegnati alle forze dell’ordine.
«Oggi Milano si è svegliata con l’ennesimo murale imbrattato: questa volta è toccato al volto del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa» ha commentato il sindaco di Milano Giuseppe Sala. «Un gesto vigliacco, un atto grave che condanniamo perché non si tratta di semplici murales, ma di testimonianze pubbliche della nostra memoria» ha proseguito.
«Ortica rinasce nonostante i vostri ignobili sfregi, sempre. Lo dico ai vigliacchi che nella notte hanno deturpato il murale dedicato al Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa nel quartiere dell’Ortica.» ha reagito il consigliere regionale del Pd Pietro Bussolati, mentre Riccardo De Corato di Fdi ha detto: «Il generale Carlo Alberto dalla Chiesa ha combattuto i vigliacchi, non ci stupisce che altri vigliacchi abbiano imbrattato il murales a lui dedicato.» (af)