Sarkozy in stato di fermo per i finanziamenti libici: si parla di 5 milioni di euro

L’ombra della guerra in Libia torna ad aleggiare sul capo dell’ex presidente francese, Nicolas Sarkozy, che da questa mattina è in stato di fermo nei locali della polizia a Nanterre per l’inchiesta sui presunti finanziamenti libici alla sua campagna elettorale del 2007, la prima in cui era candidato all’Eliseo.

L’indagine è stata aperta nel 2013, dopo la pubblicazione da parte del sito Mediapart, di un documento libico che evocava un presunto finanziamento di Gheddafi alla sua campagna presidenziale. Era stato Ziad Takieddine a stravolgere la vita di Sarkozy, a cinque giorni di distanza dalle primarie della destra. Il faccendiere dichiarò di aver trasportato – tra la fine del 2006 e l’inizio del 2007 – 5 milioni di euro, in aereo da Tripoli a Parigi, posti in tre valigette in tagli da 200 e 500 euro.  Li avrebbe consegnati a Claude Guéant, tra i fedelissimi dell’ex presidente e poi allo stesso Sarkozy. Concorde alla sua testimonianza era quella dell’ex direttore dell’intelligence militare libica, Abdallah Senoussi.

L’inchiesta, rallentata dalla morte di Gheddafi, ha avuto, poi, una svolta con l’arresto nell’aeroporto londinese di Heathrow di Alexandre Djouhri, che avrebbe fatto da tramite per il denaro ricevuto dall’ex leader libico. Questa, però, è la prima volta che l’ex presidente – il quale ha sempre smentito –  viene interrogato.

Anche Brice Hortefeux, ex ministro e fedelissimo di Sarkozy, è stato interrogato questa mattina, ma in libera audizione.

«E’ utile che la giustizia possa progredire e far luce – ha dichiarato a France Info il ministro dell’Agricoltura, Stéphane TravertNon ho commenti da fare su questo dossier che dura ormai da tanto tempo. La giustizia fa il suo lavoro». Non ha rilasciato alcun commento, invece, il premier francese Edouard Philippe, che ha parlato di «relazione intrisa di rispetto». (b b)

 

 

No Comments Yet

Leave a Reply