Via Emilio Gola, a sud di Milano, è una manciata di metri incastrata tra i due Navigli dove spaccio e incuria sono lo specchio di una situazione di difficile gestione. Prima di essere un’occasione mancata, però, via Gola rappresenta un’anomalia. È l’ultimo scampolo di un quartiere, il Ticinese, che ha perso la sua identità.
In assenza di un efficiente piano di assegnazioni e in mancanza di una rete di controllo radicata da parte degli occupanti, prevale la logica del più forte e del tornaconto personale. Accanto agli assegnatari regolari, gli attivisti del movimento per la casa, nel corso degli anni, hanno occupato molti appartamenti rivendicando un’idea dell’abitare che si basa sui diritti e non sulle concessioni.
Un’efficace soluzione per riprendere il controllo della strada pare essere la creazione di “OccupiamoCi di Via Gola”, un comitato di abitanti, commercianti e istituzioni che, negli ultimi tempi, ha iniziato a muoversi con l’intento di riprendersi una strada che, più che di telecamere ed esercito, sembra avere bisogno di persone che la animino.
Abbiamo realizzato questo servizio grazie al supporto di commercianti, lavoratori e residenti di via Gola, che hanno condiviso con noi le loro paure, ma anche la voglia e il desiderio che la loro strada possa ritrovare la sua vera identità. Durante le riprese, però, non sono mancate varie difficoltà e le interferenze di quanti non vogliono che se ne parli. Lo spaccio da un lato e l’abusivismo dall’altro, però, sono problemi reali, dinnanzi ai quali non bisogna chiudere gli occhi e girare la faccia.
Il servizio di Beatrice Barbato, Alessandro Follis e Antonio Lopopolo per MasterX.