Un momento toccante che riempie di commozione il mondo del calcio e un’intera città in particolare. Si sono svolti a Firenze, nella basilica di Santa Croce, i funerali del 31enne capitano della Fiorentina Davide Astori, morto improvvisamente domenica scorsa in un hotel a Udine alla vigilia della partita di campionato contro i friulani.
Arrivati fin dalle prime ore del mattino Diego e Andrea della Valle, seguiti poi da Matteo Renzi, dal sindaco di Firenze Dario Nardella e dal presidente del Consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani. Tanta commozione tra i giocatori viola, così come per molti altri colleghi di Astori giunti nel capoluogo toscano; nutrita, infatti, la presenza di delegazioni di squadre di serie A e B. In basilica c’erano anche il ministro dello Sport Luca Lotti, il presidente del Coni Giovanni Malagò, il commissario straordinario della Figc Roberto Fabbricini e il suo vice Alessandro Costacurta, oltre all’ex commissario tecnico Gian Piero Ventura.
«Siamo qui a pregare per Davide, in questa basilica che l’Italia ha voluto fosse il sacrario degli uomini più illustri che l’hanno onorata, e che custodisce le virtù più alte del nostro popolo». Lo ha detto il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, aprendo la cerimonia funebre. «Queste virtù noi riconosciamo in Davide – ha aggiunto – e per questo lo salutiamo in questo luogo».
I fumogeni viola colorano il cielo, mentre i numerosi tifosi cantano l’inno della Fiorentina e poi gridano «Un capitano, c’è solo un capitano» all’uscita del feretro dalla Basilica di Santa Croce. Le sciarpe viola, le bandiere che sventolano e gli striscioni appesi dalle finestre delle case che circondano la piazza fanno da contorno a questa triste giornata di lutto cittadino.
L’ultimo saluto a Davide Astori rimarrà nel cuore di migliaia di persone, così come Firenze non dimenticherà mai il suo leader, in campo e fuori. Adesso la salma tornerà a San Pellegrino Terme, città natale di Astori, dove sarà tumulata. (al)