Dazi su acciaio e alluminio da parte degli Usa. E’ il provvedimento che ha fatto scatenare le proteste di Ue, Cina e Russia. Trump, però, non fa marcia indietro nonostante i malumori dei principali partner commerciali degli americani. Il presidente statunitense difende la decisione su Twitter.
We must protect our country and our workers. Our steel industry is in bad shape. IF YOU DON’T HAVE STEEL, YOU DON’T HAVE A COUNTRY!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 2 marzo 2018
«Dobbiamo proteggere il nostro paese e i nostri lavoratori. La nostra industria siderurgica è in cattive condizioni. Se non c’è l’acciaio, non c’è una nazione!»
Alta la preoccupazione dell’Ue, la commissaria europea al Commercio Cecilia Malmstroem, in una intervista al Financial Times, ha commentato così: «Non sarebbe la strada giusta e rischierebbe di innescare un effetto domino. Non staremo fermi di fronte e misure inique che mettono a repentaglio migliaia di posti di lavoro in Europa».
Risposte contrariate anche dalla Cina: «Se tutti i Paesi seguissero l’esempio degli Stati Uniti ci sarebbero sicuramente gravi ripercussioni sull’ordine internazionale del Commercio», questo l’avvertimento del portavoce del ministero del Commercio cinese, Hua Chunying.
Infine, la Russia manifesta il suo disappunto. Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov si esprime così: «Si tratta di una situazione che richiede la massima attenzione. Diverse capitali europee hanno già manifestato la loro preoccupazione. La condividiamo e analizzeremo attentamente la situazione per quanto concerne le nostre relazioni commerciali con Washington».
(fr)