Sarebbero 48 le ragazze nigeriane “tornate a scuola” dopo essere state rapite dagli estremisti islamici di Boko Haram. Lo scrive il giornale nigeriano This Day riprendendo alcune dichiarazioni del locale ministro dell’istruzione Alhaji Mohammed Lamin, il quale ha aggiunto che sarebbero 46 le ragazze ancora disperse.
Il fatto è accaduto martedì quando i miliziani fanno irruzione in un college femminile nel villaggio di Dapchi, nello stato dello Yobe, nord est della Nigeria. All’inizio la polizia parla di 111 studentesse rapite e la mente corre immediatamente all’assalto ad una scuola nella città di Chibok dove vennero sequestrate 270 ragazze. Le studentesse e le insegnanti della Girls Science Secondary School, questo il nome dell’istituto assaltato, sono scappate nella boscaglia: alcune hanno dovuto camminare per 15-20 chilometri nella selva per riuscire a tornare a casa, riferisce ancora il This Day, citando una fonte anonima. Il personale scolastico riferisce che al momento dell’attacco nell’istituto si trovavano circa 710 studentesse, dagli 11 anni in su. I parenti delle ragazze che ancora mancano all’appello esprimono tutta la loro preoccupazione: “ci è stato detto che erano fuggite in altri villaggi, ma siamo stati in tutti quelli menzionati, senza successo. Iniziamo a temere che sia successo il peggio e abbiamo paura di dover affrontare un nuovo scenario come quello di Chibok” dice Abubakar Shehu, zio di alcune ragazze.
La nuova azione di Boko Haram, il cui nome significa “l’educazione occidentale è un peccato”, è destinata a suscitare una nuova ondata di indignazione a livello globale, come era già successo dopo i fatti di Chibok.
(gg)