A poche ore dall’intervista a Radio 24 nella quale ha parlato di una necessaria sanatoria edilizia, il leader di Forza Italia ha corretto il tiro con una nota nella quale specifica di non aver mai parlato di condono. Ai giornalisti Telese e Giannino l’ex Cavaliere aveva comunque precisato che la sanatoria riguarderebbe solo «l’abusivismo di necessità», restringendo «col massimo rigore il concetto di necessità».
Dichiarazioni che hanno provocato una reazione innanzitutto nel campo del centrodestra, con l’alleato Matteo Salvini della Lega che corre per la presidenza del Consiglio. «Rilanciare l’edilizia è fondamentale, togliendo burocrazia e tagliando tasse folli – le parole del segretario del Carroccio – ma dico no, dico fortemente no, a ogni ipotesi di condono per abusi edilizi». Nell’ottica di Salvini occorrerebbe invece «abbattere tutte le costruzioni abusive, a partire dalle zone più a rischio».
Nella polemica sulla sanatoria edilizia proposta da Berlusconi si è inserito anche il leader di Liberi e Uguali Pietro Grasso secondo il quale «è veramente criminale costruire tutto sull’illegalità», chiudendo la porta a qualsiasi tipo di condono. D’accordo su questa linea nel centrosinistra anche il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi che in un post su Facebook ha parlato di «fantasia al potere», riferendosi alle promesse di condoni ormai prevedibili nelle campagne elettorali di Berlusconi.
Il fondatore di Forza Italia ha chiuso poi all’ipotesi di un patto “anti-inciucio” proposto dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni nella cornice di una manifestazione in programma il 18 febbraio per impedire che l’ex presidente del Consiglio si allei con il Partito Democratico nel caso di numeri insufficienti per un governo di centrodestra. «Fare manifestazioni di questo genere sarebbe molto dannoso – ha dichiarato Berlusconi – darebbe l’impressione ai nostri elettori che ci sia la possibilità di accordi con la sinistra, cosa che non c’è». (a.d)