La Curia di Napoli ha archiviato un caso di pedofilia nei confronti del sacerdote di una parrocchia di Ponticelli che, nel 2014, è stato accusato da un uomo di episodi di abusi e molestie sessuali. «All’epoca avevo 13 anni – aveva raccontato la vittima – e Don Silverio mi faceva tanti regali. Ero dominato dalla sua personalità, lusingato da questa amicizia. Quando succedeva ero impietrito, mi ha violentato, ho vomitato. Diceva che il mio seme lo aiutava a stare meglio, a curarsi. Solo a 16 anni mi sono sottratto a questo dominio, non ne ho parlato con nessuno per vergogna».
Dopo queste dichiarazioni è partita una prima indagine per verificare la verosimiglianza delle accuse ma subito dopo è calato il silenzio. «Non si ravvisano elementi tali da giustificare l’apertura di un procedimento canonico», scriveva la Curia che ha fatto trasferire il sacerdote «per un periodo di riposo e distacco» in una struttura segreta. La stessa Curia napoletana aveva indicato il nome del denunciante, motivo per cui, secondo l’uomo, ha perso il lavoro.
La Curia partenopea ha sempre respinto le accuse affermando che la vittima non si è mai voluta sottoporre a una visita psichiatrica con un esperto di ricostruzione della falsa memoria. Da quell’esperienza l’uomo è uscito sconvolto, tanto che il suo psichiatra gli ha impedito di prendere parte a un’ulteriore seduta.
Intanto anche altre persone hanno denunciato il sacerdote: «La prima volta accadde quando avevo 11 anni – ha raccontato un uomo di 36 anni – cominciò a toccarmi in mezzo alle gambe. Ora ho paura che possa fare male anche ad altri bambini». Dopo tutti questi anni la Curia ha archiviato il caso che passerà, quindi, alla giustizia civile. (ei)