«Sento di giovani che si sono suicidati per un brutto voto a scuola o per aver subito atti di bullismo. Ragazzi, io vi dico: scegliete sempre la vita», con queste parole Liliana Segre si è rivolta ai 2.400 studenti di scuole medie e superiori arrivati dalla Lombardia, dal Piemonte e dalla Liguria al Teatro degli Arcimboldi di Milano.
La neo eletta senatrice a vita ha voluto lasciare ai giovani presenti la sua testimonianza di sopravvissuta ad Auschwitz. «Ogni anno io mi presento come una nonna. I miei nipoti ideali oggi siete voi davanti a me, e vorrei guardarvi negli occhi, abbracciarvi uno per uno, perché sono sicura che qualcuno di voi diventerà candela della memoria». Si è rivolta anche agli insegnanti presenti, con un appello: «Sento parlare di gite a Auschwitz. Insegnanti che siete qua, non chiamatela mai gita. Quello ad Auschwitz è un pellegrinaggio, da fare in silenzio, possibilmente sentendo un po’ di fame e un po’ di freddo. Gita è una parola orribile per indicare i campi dove la persone sono morte solo per la colpa di essere nate».
La senatrice, che sarà presente giovedì 25 gennaio al Quirinale, in occasione delle celebrazioni per il Giorno della Memoria, ha ricordato: «la notte nel Lager si sentivano le grida di coloro che stavano andando al gas. Si sentiva il richiamo delle mamme che stavano perdendo i bambini in tutte le lingue d’Europa e dei mariti che avevano perso le mogli. E noi sapevamo dove stavano andando».
Al termine dell’incontro è stata, poi, interpellata in merito alla sua nuova nomina. «Io non ho mai fatto politica nella mia vita e non credo che a 87 anni potrei dare un contributo al di là di quelli che sono i miei valori e le esperienze di una vita passata attraverso l’espulsione dalla scuola, l’arresto quando avevo 13 anni, la prigionia, l’essere stata operaia schiava, una clandestina che chiedeva asilo e non l’ha avuto». (bb)