Un’unità di pronto intervento in grado di avviare entro poche ore le nuove verifiche sugli ingressi e procedere all’identificazione. È questo l’annuncio che arriva da Vienna, dove il ministro dell’interno Herbert Kickl, esponente del partito di ultradestra Fpoe, ha presentato il nuovo provvedimento voluto dal governo per la presunta emergenza confini.
«Non ci sarà più un lasciapassare», così Kickl ha sentenziato in un’intervista al quotidiano di Innsbruck Tiroler Tageszeitung. Rispondendo alle domande del giornalista, il ministro dell’interno ha poi precisato di aver già provveduto all’istituzione di questa Grenzschutzeinheit e ha specificato come in realtà le pratiche attuali di identificazione dei viaggiatori alle frontiere siano già largamente efficienti, specificando che questo è un incremento delle misure di sicurezza per evitare che si ripeta una situazione simile al 2015. Il riferimento a tre anni fa non è casuale: fu proprio in quel periodo che si registrò in Austria un elevato numero di ingressi incontrollati, con il governo che istituì un sistema di recinzioni al confine con la Slovenia, per cercare di limitare l’arrivo dei migranti e dei richiedenti asilo. Solo nel 2015 infatti si registrò un flusso di centinaia di migliaia di persone che attraversarono l’Austria per recarsi in Germania e in altri paesi dell’Unione Europea.
La nuova normativa sui controlli alle frontiere arriva a distanza di pochi giorni da una dichiarazione dello stesso Herbert Kickl che ha suscitato non poche polemiche. Il ministro dell’interno infatti l’11 gennaio scorso, parlando proprio degli ingressi in Austria, aveva detto che i richiedenti asilo dovrebbero essere «concentrati» in appositi centri, dove «le domande di asilo» possano essere «trattate e gestite al più presto». Una frase che aveva immediatamente fatto scattare l’indignazione dell’opposizione, che aveva tacciato Kickl di richiamarsi ai campi di concentramento.
(a.s.)