«L’ambasciata americana sarà trasferita entro il 2018 a Gerusalemme». Lo annuncia il premier israeliano Benyamin Netanyahu in visita ufficiale in India. Trump intanto ha ribadito la volontà di cancellare l’accordo sul nucleare iraniano firmato nel 2015 tra Usa, Russia, Cina, Francia, Germania, Gran Bretagna e Teheran. «Fino ad ora – aggiunge il capo della Casa Bianca – abbiamo lasciato intatta l’intesa, così come le sanzioni contro l’Iran, ma se i rapporti stabiliti non miglioreranno, l’America non esiterà a tirarsi indietro». Altrettanto fiducioso il vice-premier israeliano Haaretz che commenta: «C’è un notevole cambiamento nei confronti dell’Iran. Non ci resta, dunque, che aspettare».
È degli ultimi giorni, invece, la notizia del rinvio del pagamento dei fondi all‘Unrwa (United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East) impegnata a fornire assistenza ai palestinesi fuggiti o cacciati dalla Palestina durante la guerra che ha portato alla nascita dello Stato d’Israele. Washington tratterrebbe 65 milioni di dollari dai 125 totali donati all’organizzazione dell’Onu creata nel dicembre del 1949.
«Finalmente qualcuno sfida l’agenzia che proclama la dottrina palestinese e l’eliminazione dello sionismo – commenta Netanyahu –. Gli Usa stanno compiendo passi importanti, mai visti prima d’ora».
Thank you to the thousands of Indians who welcomed us to Ahmedabad today with Israeli flags and tremendous support! pic.twitter.com/8PArVrpUPo
— Benjamin Netanyahu (@netanyahu) 17 gennaio 2018
(cs)