È stato rapito a un semaforo, mentre si trovava in auto con il fratello. Mohamed Eshtewi, sindaco di Misurata, è stato assassinato ieri sera, poco dopo il rientro da un viaggio a Istanbul con una delegazione di funzionari locali. Il suo corpo è stato abbandonato nei pressi dell’ospedale di Safwa, dove i medici hanno potuto solo constatare la morte per ferite multiple da arma da fuoco. Il fratello, colpito alla testa da un proiettile, è ricoverato in terapia intensiva.
Secondo il Libya Herald, le indagini si stanno concentrando sulle milizie islamiste di Misurata. Gruppi che, in passato, hanno spesso contestato e invitato alle dimissioni Eshtewi per via del suo sostegno al governo di unità nazionale di Tripoli.
#Libya: ‘Misrata mayor Eshtewi assassinated’
Misrata appears to be safer than other cities in Libya but armed factions / VEOs are fragmented. Recent meetings were held with Eastern and Western officials inside as well outside the country. https://t.co/DeV937sunS via @libyaherald— Libya Risk Consulting (@LibyaRiskCo) 18 dicembre 2017
Alcune fonti locali affermano però che gli inquirenti stanno vagliando altre piste. Come quella dei sostenitori di Gheddafi o del generale Khalifa Haftar, o ancora l’Isis. Tutte fazioni che avrebbero tratto beneficio dall’omicidio del sindaco.
L’uccisione di Eshtewi è avvenuta in una città, la terza del paese per popolazione, fino a oggi relativamente tranquilla nel mezzo del caos libico. Segue di due mesi circa, però, l’esplosione di una bomba nel tribunale cittadino, rivendicata dall’Isis, che aveva ucciso quattro persone e ne aveva ferite quaranta. Misurata, importante porto sul Mediterraneo a 200 km dalla capitale, è uno dei pochi centri della Libia ancora frequentati, per affari, da stranieri.
(MN)