Il corpo senza vita all’interno del bagagliaio di una macchina. Un profondo taglio alla gola. È stato ucciso Andrea La Rosa, 35 anni, ex giocatore di serie C scomparso da Milano il 16 novembre.
Lungo la superstrada Milano-Meda, alla guida della vettura che trasportava il cadavere c’era Antonietta Biancaniello, fermata ieri pomeriggio dalla Squadra omicidi dei carabinieri.
Gli investigatori seguivano le tracce sue e del figlio, Raffaele Rullo, entrambi di Quarto Oggiaro. Dopo averlo sgozzato, i due avevano tentato di eliminare il corpo sciogliendolo nell’acido. Ma non avevano abbastanza liquido. Hanno allora deciso di buttare il cadavere nel bagaglio, nel quale sono stati trovati ulteriori flaconcini della sostanza corrosiva, comprati per portare a termine il piano in una fase successiva.
Secondo le indiscrezioni sull’indagine guidata dal magistrato Eugenio Fusco, La Rosa potrebbe aver prestato denaro a Rullo, conosciuto tramite la fidanzata romena, considerata estranea all’omicidio. A scatenare il delitto, sarebbe stata la richiesta di restituzione dei soldi. La vittima, inoltre, potrebbe aver detto ai suoi futuri carnefici di voler agire per vie legali in caso non fosse rientrato della somma prestata.
Gli inquirenti erano arrivati alla coppia madre-figlio grazie ai giocatori del Brugherio Calcio. Andrea La Rosa, direttore sportivo della società, aveva infatti detto negli spogliatoi che sarebbe andato in via Cogne per risolvere una questione di soldi. Poi, del 35 enne non si è saputo più nulla.
Una volta esclusa l’ipotesi di una fuga all’estero, gli investigatori avevano iniziato a pensare all’omicidio e all’occultamento del cadavere nei boschi limitrofi a Quarto Oggiaro, noti in passato per alcune esecuzioni della malavita. Il suo corpo, in realtà, era stato messo in un bidone da Biancaniello e Rullo.
La madre, con cui La Rosa abitava, lo aspettava a casa e non aveva mai smesso di sperare. (GB)