L’anno scorso era Donald Trump, l’uomo dell’anno per il Time, oggi il giornale americano va in controtendenza rispetto all’immagine del maschio alfa che il tycoon sembra impersonificare. Per il 2017 infatti the person of the year sono le “Silence Breakers”, quelle donne che hanno denunciato le molestie e i ricatti sessuali subiti, rompendo il silenzio. Un movimento raccolto intorno a un hashtag #MeToo, e che in poco tempo è diventato virale, portando molte donne ad aprirsi e denunciare gli abusi subiti.
«Una sorta di resa dei conti collettiva: nata però come atto di coraggio individuale», questa la motivazione data dal Time.
In copertina cinque donne simbolo del movimento che ha fatto esplodere la bolla di ipocrisia e omertà: Ashley Judd, Susan Fowler, Adama Iwu, Taylor Swift e Isabel Pascual.
Un’attrice, un’ingegnere, una lobbysta, una diva del pop e una raccoglitrice di fragole. Donne così diverse, appartenenti a mondi distanti, ma che hanno tutte vissuto gli stessi atteggiamenti maschilisti e violenti.
Il direttore del Time Edward Felsenthal durante la presentazione della copertina in diretta al Today Show su Nbc ha affermato: «La galvanizzante azione delle donne che abbiamo voluto in copertina, insieme a quella di centinaia di altre e anche a quella di molti uomini hanno scatenato uno dei più veloci cambiamenti culturali dagli anni Sessanta ad oggi. (…) Queste donne hanno spinto tutti a smettere di accettare l’inaccettabile».
Dichiarazioni rilasciate per altro nella trasmissione condotta fino a qualche giorno fa da Matt Lauer, cacciato dalla rete dopo le accuse di molestie contro di lui.
Tra i nomi che erano stati candidati alla copertina di Time: il fondatore di Amazon Jeff Bezos, l’atleta Colin Keapernick e perfino il principe saudita Mohammed bin Salman, protagonista della campagna anticorruzione del suo paese.
Lo stesso Donald Trump, persona dell’anno 2016, aveva ipotizzato di poter essere nuovamente incoronato dalla rivista america.
E invece le aspettative sono state smentite. Sono le donne che ci hanno messo la faccia a guadagnarsi il riconoscimento. E in quella copertina ci guardano dirette negli occhi, uno sguardo di sfida, contro coloro che le hanno rese fragili vittime, ma anche di sostegno, per dire a chiunque venga molestata, ricattata, abusata di denunciare. Perché il muro è crollato. La speranza è che tra un anno la sommossa femminile del 2017 non venga già dimenticata. (CS)