Accusato di detenzione di materiale pedopornografico e di aver avuto rapporti sessuali con un minore. Don Carmelo Perrello, parroco della chiesa di San Gregorio, è stato sospeso dall’arcivescovo di Reggio Calabria. Il prelato ha subito ieri la perquisizione degli agenti della Polizia Postale e dell’ufficio minori della questura che gli hanno notificato un avviso di garanzia.
I dettagli dell’indagine sono ancora coperti dal segreto istruttorio, ma la Chiesa questa volta prende provvedimenti. L’arcivescovo Giuseppe Fiorini Morosini si dice «fiducioso nel lavoro della magistratura e si pone – scrive il quotidiano locale l’Avvenire di Calabria – sin da ora in atteggiamento amorevole nei confronti delle presunte vittime, chiedendo perdono per l’eventuale male arrecato».
L’inchiesta è partita dalla denuncia di un minore che si è rivolto alla polizia dopo gli abusi subiti dal prete. Secondo gli inquirenti, però, non è escluso che Don Perrello possa avere avuto rapporti sessuali anche con altri ragazzi che gravitano nel giro della chiesa. Le indagini sarebbero già a buon punto, e gli uomini del questore Raffaele Grossi stanno vagliando il materiale sequestrato nella casa parrocchiale del prete.
Stando a quanto trapela dagli ambienti investigativi, la procura di Reggio Calabria avrebbe ricostruito una doppia vita del sacerdote: una da prelato e una notturna quando sarebbe stato solito uscire senza indossare l’abito talare.
L’indagato era già finito sotto inchiesta. Nei mesi scorsi è stato rinviato a giudizio e attualmente è sotto processo con l’accusa di stalking nei confronti dell’uomo che l’ha denunciato. Secondo quanto emerso dalle indagini, Don Carmelo Perrello si sarebbe invaghito della vittima tentando di insinuarsi nella sua vita familiare.