Una donna al vertice di Cosa Nostra: è quanto emerge dalle indagini dei carabinieri di Palermo che ha portato all’arresto di 25 persone accusate di mafia, estorsione, favoreggiamento e ricettazione. Si tratta di Maria Angela Di Trapani, figlia di un capomafia e moglie dello storico boss Salvino Madonia. Di Trapani portava all’esterno gli ordini che riceveva dal marito in carcere. Madonia, infatti, pluriergastolano, è condannato al 41 bis.
Di Trapani è alla guida del mandamento di Resuttana. Il suo ruolo fu svelato, in passato, anche da alcuni pentiti. Testimonianze che le sono valse l’arresto nel 2008 e una condanna a otto anni già scontata. Salvino Madonia è il killer dell’imprenditore Libero Grassi. La moglie del boss sfruttava i colloqui in carcere col marito e i cognati Nino e Giuseppe, per mantenere i contatti dei familiari col mandamento di Resuttana, guidato dai Madonia dai tempi in cui a comandare era il suocero di Mariangela, Francesco.
Dall’inchiesta degli inquirenti spicca il peso che la famiglia Madonia continua ad avere in Cosa Nostra e come la donna avrebbe preso le redini del clan. Secondo le indagini che portarono nel 2008 al suo arresto, tra le decisioni prese grazie al suo contributo anche quella di eliminare l’allora reggente di San Lorenzo Giovanni Bonanno che scomparve nel 2006. Tra le boss in gonnella di Cosa Nostra anche Patrizia Messina Denaro che venne arrestata nel 2013 per un motivo analogo. La sorella del boss latitante Matteo Messina Denaro “svolgeva un ruolo di raccordo con il fratello per scambi d’informazioni e per il coordinamento delle risorse economiche”.
Uno dei particolari che affiora dall’inchiesta della direzione distrettuale antimafia è che Cosa Nostra aveva messo nel mirino Giovanni Niosi, uomo d’onore già arrestato in passato. (FS)