On this day, 7 years ago, @WikiLeaks began its groundbreaking series “#Cablegate“, which would subsequently expand to become the massive Public Library of U.S. Diplomacy #plusd https://t.co/uY6D4qdMw9 pic.twitter.com/r0V7tBP0J2
— Julian Assange (@JulianAssange) 28 novembre 2017
Gli oltre 250.000 documenti pubblicati spaziavano dal 1966 fino al 2010 e contenevano principalmente le valutazioni diplomatiche dei leader mondiali così come il giudizio degli ambasciatori USA sui paesi nei quali erano ospitati ma anche le prove delle ingerenze degli Stati Uniti nella vita politica ed economica degli alleati. A colpire particolarmente giornalisti e opinione pubblica erano la franchezza e in alcuni casi la brutale spregiudicatezza delle valutazioni contenute in questi documenti.
Questa clamorosa fuga di notizie creò parecchia confusione nella Casa Bianca che parlò fin da subito di «un’azione sconsiderata contro la sicurezza nazionale». In risposta a queste azioni che avrebbero messo a rischio azioni diplomatiche delicate e la vita di alcune fonti confidenziali dell’amministrazione USA, il soldato Bradley Manning (oggi Chealsea Manning), responsabile di buona parte dei leak è stato condannato a 35 anni di reclusione per la violazione delle norme contenute nell’Espionage Act. Julian Assange invece è stato costretto a rifugiarsi nell’ambasciata ecuadoriana di Londra per sfuggire a un’accusa di stupro che rischiava di sfociare nella sua estradizione negli Stati Uniti dove sarebbe stato processato per le rivelazioni di WikiLeaks. Ancora oggi, nonostante gli addebiti a suo carico siano venuti meno, Assange non lascia l’ambasciata per timore di nuove incriminazioni. (MM)