È un batterio il registratore più piccolo del mondo. La pubblicazione di questo risultato scientifico è avvenuta sulla rivista Science. Protagonista un team di ricercatori della Columbia University Medical Center (CUMC). Si tratta di un batterio modificato con la Crispr, la tecnica che permette di “tagliare e incollare” parti di DNA. Il batterio potrà essere utilizzato come sensore ambientale o per diagnosticare malattie. Un aiuto importante per le ricerche della scienza in questi campi.
Cool #CRISPR stuff. Wouldn’t have thought of its pluripotent use as a biological tape recorder. But @harriswangnyc and his @Columbia team did https://t.co/HP9BQwwoYt@sciencemagazine pic.twitter.com/i0QnDrmbMx
— Eric Topol (@EricTopol) 23 novembre 2017
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Harris Wang, principale autore dello studio, spiega le possibili applicazioni di questa tecnologia: «Introdotti nel corpo di un individuo, i batteri-registratore potrebbero essere in grado di memorizzare i cambiamenti che subiscono nel tratto digestivo. Una visione senza precedenti di fenomeni precedentemente inaccessibili»
Il team di ricerca ha lavorato sull’Escherichia coli. Nello specifico, si tratta di uno dei batteri più comuni che si possono trovare. Le applicazioni di questa tecnologia, inoltre, potrebbero essere varie: ad esempio rilevazioni ambientali e studi in ecologia e microbiologia. I batteri, in questi casi, potrebbero evidenziare cambiamenti altrimenti difficili da individuare.