Truffe e furti agli anziani: sgominata banda dei finti carabinieri

Si fingevano carabinieri e con la scusa di entrare per fare un sopralluogo dopo che c’era stato un furto nel condominio, entravano negli appartamenti delle vittime – quasi sempre anziani – e una volta dentro rubavano gioielli e vari oggetti di valore. A Milano, sono state arrestate ventuno persone di origini Sinti dagli uomini dell’Arma, tra i presunti colpevoli c’è anche una donna novantaseienne. Gli indagati sono accusati di associazione a delinquere, furto, ricettazione, riciclaggio e autoriciclaggio. L’indagine, soprannominata “Altro Mondo”, è stata portata avanti dai militari dal 2023 e si è conclusa lo scorso 11 dicembre.

IL MODUS OPERANDI

La tecnica per ingannare i malcapitati era sempre la stessa: i presunti colpevoli, indossando le uniformi dei carabinieri con i vari tratti distintivi della divisa, avvicinavano le vittime quando erano sole e stavano rientrando a casa. Una volta entrati nelle abitazioni, i componenti della banda agivano indisturbati e in pochi minuti erano in grado di portare via la refurtiva. Il gruppo di ladri è originario del quartiere di Muggiano, alla periferia ovest del capoluogo lombardo. Il bottino dei vari furti veniva auto-riciclato in diverse gioiellerie e compro oro tra la Svizzera e il Belgio. Il gruppo dei presunti malviventi, per passare inosservato, usava un camper fingendo di essere una famiglia in vacanza. Il valore complessivo dei beni ammonta a 2,5 milioni di euro. Durante la perquisizione sono stati trovati 43mila euro in contanti, numerosi orologi di lusso e lingotti d’oro, monili e borse di lusso.

TRA GLI INDAGATI ANCHE UN POLIZIOTTO

Nel controsoffitto i carabinieri hanno rinvenuto Rolex, argenteria, oro e altre cose preziose per un valore di mezzo milione di euro. Tra gli indagati c’è anche un poliziotto: l’accusa nei suoi confronti per associazione a delinquere è decaduta, tuttavia l’uomo è accusato di furto in concorso con altre tre persone. Dalle ricostruzioni sembra che l’agente, sfruttando la sua posizione di poliziotto, facesse da palo mentre il resto della banda agiva.

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