Federica Mogherini, rettrice del Collegio d’Europa è stata rilasciata. Ma l’inchiesta continua. L’ex ministra degli Esteri, al centro dello scandalo diplomatico nell’UE, era stata fermata all’alba del 2 dicembre con l’accusa di «frode nell’aggiudicazione di appalti pubblici, corruzione, conflitto di interessi e violazione del segreto professionale». I presunti reati, stando all’indagine della Procura Europea risalgono al periodo 2021-2022. La sua stessa sorte è toccata all’ex ambasciatore italiano in Spagna, Stefano Sannino, e Cesare Zegretti, Co-Direttore dell’Ufficio Executive Education, Training and Projects.
LE INDAGINI
Il fermo per interrogatorio dei tre sospettati è avvenuto all’alba del 2 dicembre. Quando la polizia belga ha fatto irruzione nelle loro abitazioni con un mandato di perquisizione. Per Mogherini e Sannino, la magistratura ha chiesto ed ottenuto la rimozione dell’immunità diplomatica. I controlli sono continuati nel palazzo del Servizio Europeo per l’Azione Esterna – il ministero degli esteri dell’UE – ma anche nella sede e negli uffici del Collegio d’Europa. L’accusa è pesante. Si parla di presunti favoritismi e irregolarità nell’assegnazione, da parte del SEAE al Collegio d’Europa, della nuova Accademia diplomatica europea: un programma di formazione della durata di nove mesi, che prevede corsi post universitari destinati ai futuri diplomatici. Lezioni per cui l’UE ha stanziato 654.000 euro. A cui si aggiungono altri 3,2milioni di euro spesi per l’acquisto dell’immobile adibito a studentato.

L’inchiesta, avviata dalla Procura federale di Bruges, è stata sviluppata da Eppo, la Procura europea competente sulle frodi relative ai fondi dell’Unione. Con l’appoggio dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf). Gli inquirenti cercano di stabilire «se il Collegio d’Europa o i suoi rappresentanti siano stati informati in anticipo dei criteri di selezione» nell’ambito della procedura di gara. Ci sarebbero «sufficienti motivi per credere» che il Collegio, gestito da Mogherini, si sia aggiudicato il corso e i relativi fondi «prima della pubblicazione del bando di gara». Violando così l’articolo 169 del regolamento finanziario federale belga, che sanziona la «concorrenza sleale». Il sospetto più grave è che le informazioni ottenute illecitamente – presumibilmente rilasciate da Sannino, all’epoca a capo della SEAE – «siano state condivise con uno dei candidati che hanno partecipato alla gara». Proprio l’Istituto universitario, dove Zegretti ricopriva un posto di rilievo.
I tre sono stati rilasciati, perché «non ritenuti a rischio di fuga». Interrogati dai magistrati hanno spiegato di essersi comportati secondo la legge.
I TRE FERMATI
Federica Mogherini

52 anni, romana, ha iniziato la sua carriera politica nel Partito Democratico. In un primo momento è stata vicina a Walter Veltroni, considerato il suo “scopritore”, per poi assumere il ruolo di ministra degli Esteri nel governo Renzi – uno dei suoi principali sostenitori. Tanto da sceglierla per guidare la Farnesina, nonostante le perplessità del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che la riteneva troppo giovane e poco esperta per quell’incarico. Aveva solo 40 anni. Nell’agosto 2014 è diventata la prima donna a ricoprire il ruolo di Presidente della delegazione parlamentare della NATO. Tre mesi dopo ha ottenuto l’incarico più prestigioso della sua carriera: Alta rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Funzione che ha svolto fino al 30 novembre 2019. Dal 1º settembre 2020, invece, è rettrice del Collegio d’Europa.
Stefano Sannino

65 anni, originario di Napoli, ha ricoperto numerosi ruoli di rilievo nella diplomazia italiana ed europea. A iniziare dall’incarico di rappresentante permanente dell’Italia all’UE. Dal 1998 al 2001 ha ricevuto la nomina a capo di gabinetto del Ministero del Commercio Internazionale sotto i ministri Piero Fassino ed Enrico Letta. E nel 2013 è diventato ambasciatore d’Italia a Madrid. È stato poi segretario generale del SEAE e oggi è a capo della Direzione generale della Commissione Europea per il Medio Oriente e il Nord Africa.
Cesare Zegretti

42enne italo-belga, da gennaio 2022 è Co-Direttore dell’Ufficio Executive Education, Training and Projects. È entrato a far parte del Collegio d’Europa nel gennaio 2016 come Coordinatore di Progetto. E vanta oltre dieci anni di esperienza professionale nello sviluppo aziendale, nell’organizzazione di seminari formativi, incontri ed eventi. Ma anche nella progettazione e gestione di progetti internazionali, tra cui European Resources for Mediation Support – ERMES, che facilita il sostegno dell’UE a terze parti, impegnate in processi di mediazione e dialogo per la pace.