Qualcuno l’ha chiamata “diplomazia del sushi”. Il video del presidente di Taiwan che mangia il celebre piatto giapponese è geopolitica. «Questo è buon momento per mangiare il cibo giapponese», dice Lai Ching-te mentre mangia nigiri. Il video accompagna la decisione di revocare tutte le restrizioni sulle importazioni di cibo giapponese nella contesissima isola.
L’intervento giapponese

Queste mosse diplomatiche sono un modo per ricambiare il favore alla premier Sanae Takaichi che si è di recente schierata con Taiwan contro le pretese cinesi. Xi Jinping continua a mantenere alta la tensione sull’isola con incursioni militari quasi giornaliere. La neopremier giapponese allora ha affermato che un attacco cinese contro Taiwan sarebbe una “minaccia esistenziale” per il suo paese e giustificherebbe un’azione militare di risposta. La risposta di Pechino è stata furiosa. Xi ha detto che Takaichi ha “superato un limite a cui non avrebbe dovuto avvicinarsi” e ha mandato delle navi militari a pattugliare le acque contese delle isole Senkaku vicino al Giappone. Il console generale della Cina a Osaka ha scritto un post sui social in cui insultava Takaichi. I viaggi nel Sol Levante sono stati caldamente sconsigliati e soprattutto sono state bloccate le importazioni di prodotti ittici giapponesi (dal valore di miliardi di dollari). Ecco il motivo della pubblicità all’acquisto di sushi da parte di Lai Ching-te (ma non solo sushi, a Taipei sono in vendita veri e propri gadget con il volto di Takaichi).
L’obiettivo di Pechino
L’obiettivo cinese è persuadere Taipei che la resistenza è inutile stringendo sempre più la morsa diplomatica e militare attorno all’isola e allontanando il più possibile alleati. Takaichi ha interrotto tale logica schierandosi apertamente a favore dell’indipendenza di Taiwan e sottolineando con il suo intervento come un attacco perpetuo all’isola porti alla mediazione degli alleati. Per questo la risposta di Pechino è stata così violenta. Tanto da cancellare i concerti di popstar nipponiche nel paese, come la cantante Maki Otsuki che è stata interrotta durante un live e accompagnata fuori dal palco, scatenando un’ondata di malcontento tra i giovani cinesi.
Perchè Tokyo ha agito ora?

Il motivo dell’interesse giapponese per Taiwan non è solo la produzione di chip, ma sono soprattutto le rotte commerciali controllate dall’isola che diventerebbero inaccessibili a Tokyo se finissero sotto il controllo cinese. Takaichi ha agito ora perché a seguito del viaggio in Cina avvenuto a ottobre il presidente americano Donald Trump ha allentato le tensioni con Xi. Il nodo di Taiwan, essenziale anche per gli Stati Uniti, non è stato toccato durante il vertice. L’ambiguità di Trump ha allarmato Tokyo. Se il presidente americano ritirasse il proprio sostegno all’isola il Giappone si ritroverebbe sempre più accerchiato dall’egemonia cinese. I timori non sono infondati. Xi ha telefonato a Trump dopo i commenti di Takaichi, per parlare del grande nodo di Taiwan e cercando di influenzarne l’opinione. È chiaro che il presidente americano avrebbe un tornaconto maggiore a trovare un accordo con Pechino, sua grande rivale e superpotenza mondiale. Per ora però, Trump rimane neutrale e la tensione su Taiwan alta.