Sono 18.700 i casi di truffa online seguiti dalla Polizia Postale Nazionale nel 2024. Un aumento del 14% rispetto al 2023. A spiegare il fenomeno Manuela De Giorgi, Dirigente del Centro Operativo della Sicurezza Cibernetica Lombardia.
Quanto conta l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nelle truffe digitali?
Nell’attuale scenario non esistono forme di intelligenza artificiale in grado di pensare, progettare e fare delle truffe in modo autonomo. L’intelligenza artificiale rappresenta un fattore facilitatore delle frodi informatiche classiche, ovvero quelle che erano già presenti ormai da anni sul web.
Quali sono le truffe più frequenti?
Le più comuni sono le frodi per impersonificazione, ovvero quelle in cui il criminale si finge qualcun altro. Fino a poco tempo fa assistevamo a casi in cui, ad esempio, il dipendente di un’azienda era spinto da un profilo Whatsapp anonimo a effettuare un bonifico verso un conto corrente, il più delle volte estero. Oggi invece il truffato può ricevere una telefonata in cui l’interlocutore ha la stessa identica voce del suo capo. Chiaramente non è il CEO, ma una voce generata da software di intelligenza artificiale, in grado di rubare un audio originale e utilizzarlo per attuare questo tipo di truffe.
Ci sono altre modalità?
Un altro esempio che sta aumentando riguarda il falso trading online, dove vengono mostrati in video i volti di personaggi famosi legati all’imprenditoria, allo spettacolo e allo sport. Sfruttando il volto noto, i truffatori consigliano piani di investimento e promettono guadagni stellari. Si parte da somme basse, tipo 250 euro, e si fa leva sulla falsa testimonianza del personaggio conosciuto. Per esempio dicono: “Anche io ho investito e ho guadagnato un sacco di soldi in poco tempo”, così è molto facile cascarci.
Chi c’è dietro a queste truffe?
Il più delle volte sono delle organizzazioni criminali molto ben strutturate, a volte anche singoli. Instaurano rapporti duraturi nel tempo che hanno la finalità di sottrarre la cifra più alta possibile. È chiaro che con l’intelligenza artificiale diventa tutto quanto più semplice, potendo creare avatar super realistici. Quindi ci troviamo di fronte a delle armi che erano già presenti, ma che ora diventano chiaramente più insidiose con l’utilizzo dell’IA.
La Polizia riesce a identificare i truffatori?

Ormai l’intelligenza artificiale è facilmente accessibile e può essere utilizzata dai criminali con estrema disinvoltura. Gli sforzi della Polizia di Stato portano all’identificazione dei soggetti coinvolti a vario titolo nella filiera criminale. Non sono delle indagini semplici, se consideriamo i numerosi strumenti di anonimizzazione offerti dalla rete. Però dobbiamo dire che l’alto livello di specializzazione ha permesso alla Polizia Postale di arrestare 4050 criminali coinvolti in questo tipo di reati.
Qual è l’ostacolo principale nel risalire ai responsabili?
L’ostacolo principale è che non ci sono confini, dobbiamo parlare il più delle volte di indagini a livello internazionale e che coinvolgono diverse Forze di Polizia, magistrature e legislazioni di vari Paesi. Per esempio la diffamazione in Italia è un reato, mentre negli Stati Uniti no. E c’è una sensibilità diversa. Inoltre, i truffatori usano una serie di strumenti per non essere rintracciabili come software CRM (customer relationship management).
Quando ci si accorge di essere stati truffati, cosa si deve fare per recuperare il denaro?
Innanzitutto consigliamo di mantenere la calma e la lucidità. Quando si pensa di essere stati truffati, è importante interrompere subito ogni tipo di contatto con i criminali, non rispondere più alle mail, chat, telefonate e soprattutto non inviare documenti aggiuntivi per ottenere rimborsi. Ma è anche utile fare screenshots delle chat e conservare i numeri di telefono dei truffatori. E poi la cosa più importante: sporgere sempre denuncia in breve tempo.
Come si muove la Polizia Postale per tutelare gli anziani e in generale le categorie più esposte a queste truffe?
Noi siamo attivi soprattutto nelle scuole. Ogni anno, in accordo con le direzioni scolastiche di ogni provincia, organizziamo un calendario di interventi finalizzato a coinvolgere il più alto numero di studenti. Inoltre, teniamo degli incontri per tutte quelle persone che hanno poca dimestichezza a livello informatico, come i genitori e i nonni dei ragazzi. Ma facciamo formazione anche con tutte le imprese e con l’industria del nostro Paese.