L’inganno perfetto dell’AI: così i falsi broker distruggono risparmi e vite

Un messaggio sui social, un video creato con l’intelligenza artificiale o un banner pubblicitario ingannevole: sono le nuove frontiere delle truffe digitali. Ogni giorno la Questura di Milano riceve decine di denunce, i fascicoli traboccano di casi e le vite di persone o addirittura di intere famiglie vengono rovinate a livello economico.

Le truffe

«Le frodi digitali colpiscono tutti indistintamente. – afferma l’avvocato penalista Sabrina Cannizzaro, che ha seguito casi di questo tipo sul milanese – Tra le vittime ci sono pensionati, persone che cercano di far fruttare i propri risparmi, ma anche professionisti con titoli di rilievo, addirittura con master nel settore economico». Spesso, infatti, le vittime “perfette” hanno proprio un alto status socio-economico e culturale. «Nel 2024 – sostiene Manuela De Giorgi, Dirigente del Centro Operativo della Sicurezza Cibernetica Lombardia – la Polizia Postale Nazionale ha indagato su circa 18.700 casi di truffe online, un aumento del 14% rispetto al 2023, con oltre 150 milioni di euro sottratti alle vittime e 4050 arresti».

Come avvengono

Le modalità principali, spiega l’avvocato, sono due. «La prima è con inserzioni pubblicitarie sui social, come Facebook e Instagram. I banner vengono cliccati dalle persone, attratte da voci di investimento e di guadagno facile, ma poi vengono reindirizzate automaticamente a siti finti. Così inizia il circolo della frode». La seconda modalità, invece, avviene con chiamate dirette. «I truffati vengono contattati al telefono in modo casuale». Il primo approccio serve a richiedere dati personali: documenti, codici fiscali e anche bollette per individuare geograficamente la vittima. «Poi subentra – continua Cannizzaro – un presunto consulente che dovrebbe seguire gli investimenti, ma in realtà vengono aperti nuovi conti a nome del truffato sia in Italia sia all’estero». I Paesi più coinvolti sono quelli dell’est Europa, ma anche Cipro, Malta ed Emirati Arabi, dove si trovano le cosiddette “scam cities”.

Manuela De Giorgi, Dirigente del Centro Operativo della Sicurezza Cibernetica Lombardia

«Nell’attuale scenario delle truffe informatiche – specifica la dirigente De Giorgi – dobbiamo chiarire che non esistono forme di intelligenza artificiale in grado di pensare, progettare e fare delle frodi in modo autonomo. Ma rappresentano un fattore facilitatore nei reati digitali classici»

Il rapporto tra truffato e truffatore

A rendere credibile la truffa è la costruzione di un rapporto personale. «Inizia una relazione quotidiana e costante, di solito su WhatsApp, che porta a credere sempre di più alla veridicità degli investimenti. – spiega Cannizzaro – A ciò si aggiungono chiamate in cui il finto broker si mostra alla vittima, ma in realtà sono video realizzati con l’intelligenza artificiale». L’uso dell’AI è il tratto più critico perché permette di creare false identità digitali praticamente perfette.

Il docente Iulm Guido Di Fraia

«Di solito queste frodi non sono fatte da singoli professionisti. – commenta Guido Di Fraia, professore e referente per l’intelligenza artificiale dell’Università Iulm di Milano – A volte ci sono dietro industrie che costruiscono fake news con strumenti e competenze di alto livello». Per questo persino gli esperti faticano a riconoscere un contenuto autentico da uno generato. «Sono assolutamente indistinguibili da quelli reali, quindi la possibilità di individuare la truffa è minima, a meno che non si abbia un sospetto generale».

Le frodi sentimentali

Inoltre, le frodi perpetrate con questi strumenti si stanno sempre più differenziando. «Si stanno diffondendo anche sui siti di incontri. – aggiunge Di Fraia – Una ragazza bellissima ti contatta, ti seduce e poi ti fa capire che ha bisogno di soldi, spesso richiedendo addirittura pagamenti in bitcoin, e in molti ci cascano». Ad accomunare le varie modalità di truffe digitali è una logica semplice: sfruttare la sfera emotiva delle vittime e instaurare un legame. «All’aspetto professionale di credibilità subentra l’aspetto più umano – osserva Cannizzaro –. Si intensificano discorsi privati e si toccano elementi in comune tra truffato e truffatore».

Quando ci sono dubbi

Il rapporto cambia quando la vittima comincia a manifestare le prime perplessità sugli esborsi di denaro e su richieste di pagamento. «Cambia la modalità di comunicazione, – spiega l’avvocato – molto spesso i truffati vengono incalzati dai colpevoli, che smettono di essere accomodanti. Ma diventano pressanti e inventano che senza un pagamento immediato non si avranno più i falsi vantaggi economici promessi».

Cosa fare per non cadere vittime

Per evitare di cadere nella rete dei truffatori è necessaria prudenza sia se si ha intenzione di investire i propri soldi sia se si viene contattati da consulenti finanziari sconosciuti. «Per prima cosa bisogna consultare il sito della Consob (Commissione nazionale per le società e la borsa) per vedere quali società sono segnalate e quali rispettano i requisiti» ricorda Cannizzaro. Di Fraia, invece, insiste sull’importanza del pensiero critico: «È fondamentale stimolare una riflessione critica sull’informazione e sull’infosfera, sempre più presidiata da contenuti generati da bot o da soggetti che hanno interesse a creare notizie e video falsi».

Sono sempre più frequenti le truffe con l’intelligenza artificiale

Inoltre, per tutelare le categorie maggiormente esposte la Polizia Postale si impegna in attività di prevenzione per accrescere la consapevolezza di tutti gli utilizzatori della rete. «Lavoriamo soprattutto con le scuole – dice la dirigente De Giorgi – ma organizziamo anche incontri per chi ha meno dimestichezza a livello informatico, come genitori e nonni».

Per prima cosa denunciare

Se si finisce nella trappola, però, la tempestività è essenziale. «Bisogna mantenere sempre la calma e la lucidità, – consiglia De Giorgi – e interrompere subito ogni tipo di contatto con i criminali. Non rispondere più a mail, chat, telefonate e soprattutto non inviare documenti aggiuntivi per richiedere rimborsi automatici ai truffatori stessi». Aggiunge: «Noi consigliamo anche di cambiare immediatamente le password di accesso ai propri account e attivare, se possibile, l’autenticazione a più fattori. E soprattutto denunciare».

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