LISTA STUPRI: STUDENTI CHIEDONO UN’EDUCAZIONE SESSUO- AFFETTIVA

«È un gesto frutto di un percorso misogino, con radici culturali profonde. Non ci si può limitare a condannare la gravità dei fatti, l’episodio va problematizzato a livello culturale». A parlare è uno dei membri del collettivo ‘Zero alibi’ attivo al liceo classico Giulio Cesare di Roma, da giorni al centro del dibattito pubblico a seguito della ‘lista stupri’ comparsa sui muri dei bagni maschili.

A smuovere la comunità studentesca non è solo la gravità dell’accaduto ma anche il susseguirsi di episodi in aperto contrasto verso attività di sensibilizzazione contro la violenza di genere. Ora sono gli stessi studenti a chiedere un percorso sistematico di educazione al rispetto e all’affettività all’interno del programma scolastico.

Lista stupro trovata nei bagni del liceo classico Giulio Cesare
LA SCOPERTA DELLA LISTA

La vicenda risale allo scorso 27 novembre, quando due studenti hanno notato nel bagno del secondo piano delle scritte rosse sulle piastrelle bianche del muro. “Lista stupri”, recitava. E a seguire un elenco di nove nomi di studentesse e studenti, tutti alunni della scuola attivi in collettivi e rappresentanza studentesca. «Ottusi graffiti vandalici», per la dirigente scolastica Senesi.

«Il frutto e l’ennesima manifestazione di una cultura che riduce i corpi delle donne a oggetti da insultare e controllare» secondo i membri di Zero alibi. Che insieme ai rappresentanti d’istituto, hanno denunciato l’accaduto immediatamente appreso. «I rappresentanti dell’istituto, dal loro profilo Instagram, hanno fatto un comunicato in cui dicevano di essere schifati, molto dispiaciuti» per l’episodio di cui sono venuti a conoscenza, ha ripercorso la fonte interna di Zero alibi. Anche il collettivo si è espresso con toni duri.

«Da parte di tutta la comunità studentesca è stata organizzata un’assemblea straordinaria a scuola, il giorno dopo, quindi venerdì 28, in cui abbiamo fatto tutti degli interventi da ricreazione fino alle 13».

LA REAZIONE DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE

Sulla vicenda si è espresso il ministro Valditara. Nella sua dichiarazione, ha fatto riferimento a corsi di educazione al rispetto della donna e di educazione alle relazioni previsti nelle nuove Linee guida sull’educazione civica. Corsi che – stando alle dichiarazioni rese dalla fonte –  non sono mai stati svolti né sentiti nominare all’interno del programma scolastico proposto dai docenti.

La dirigente scolastica ha affidato le proprie dichiarazioni a due comunicati stampa diffusi attraverso il sito ufficiale del liceo Giulio Cesare il 28 e il 30 novembre . «Il Liceo Giulio Cesare, lungi dall’essere indifferente alla problematica, è al contrario impegnato costantemente nella proposta condivisa di iniziative miranti a incrementare un reciproco rispetto tra uomo e donna e a contrastare ogni forma di violenza. Il Liceo Giulio Cesare non è certo una scuola connotata da un clima di violenza».

Anche i docenti hanno affidato a una lettera pubblica la propria condanna, esprimendo profonda vicinanza alle studentesse coinvolte nella lista e dicendosi «colpiti da questa vigliacca e inaccettabile violenza verbale».

LE RICHIESTE DEGLI STUDENTI ALLA DIRIGENTE SCOLASTICA

Alla prima manifestazione, un sit-in nella piazza antistante la sede dell’istituto. Tra gli interventi, quelli di vari studenti, che si sono concentrati sulle dichiarazioni resa da dirigente scolastica e ministro dell’Istruzione.

Intervento di una studentessa

La richiesta da parte della comunità studentesca è chiara: un percorso sistematico e costante di educazione sessuo-affettiva. «Al ministro Valditara si chiede un’educazione sessuo-affettiva in tutti i gradi scolastici, senza che ci sia bisogno di un consenso informato». E alla dirigente, la comunità studentesca chiede «un percorso di educazione al rispetto sistematico». 

Il Consiglio d’istituto sta svolgendo indagini interne per individuare l’autore della lista e delineare il provvedimento più adeguato. Nella giornata di lunedì 1 dicembre la Squadra mobile e la Digos della Questura di Roma hanno parlato con la dirigente, alla ricerca di eventuali connessioni con elezioni studentesche e profili politici interni al liceo.

A cura di Martina Carioni

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