Omicidio Willy: Marco Bianchi condannato in via definitiva all’ergastolo

Marco Bianchi è stato condannato definitivamente al carcere a vita per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte. Per il fratello Gabriele si attende ancora la terza sentenza della Cassazione, che dovrà stabilire se convertire i 28 anni di pena in ergastolo. La decisione della Corte è arrivata il 26 novembre 2025, una settimana dopo dall’uscita nelle sale di 40 secondi, il film che ricostruisce le ultime 24 ore della vita del giovane e ripercorre minuto per minuto la tragica notte del 6 settembre 2020.

Cos’è successo quella notte

Willy Monteiro Duarte aveva 21 anni, quando è stato brutalmente ucciso a Colleferro, in provincia di Roma. Aveva da poco iniziato a lavorare come cuoco. Quella sera era uscito con alcuni amici, quando in un pub della zona è scoppiata una lite. Senza esitare è intervenuto per difendere un ragazzo che conosceva. In pochi istanti, però, la situazione è degenerata. I fratelli Marco e Gabriele Bianchi – due giovani, esperti di arti marziali e già noti per i loro precedenti per risse – insieme a Francesco Belleggia e Mario Pincarelli, si sono scagliati contro il ventunenne, colpendolo con calci e pugni. Secondo le ricostruzioni, il pestaggio è durato poco meno di un minuto. Ma la violenza è stata letale.

La vittima Willy Monteiro Duarte

L’accusa ha sottolineato che i quattro, quella notte «volevano uccidere». Il primo calcio sferrato in pieno petto «ha colto Willy di sorpresa, facendolo cadere a terra. Non ha potuto difendersi». Il suo corpo era inerme, ma questo non è bastato a frenare la furia degli aggressori, che hanno continuato a colpirlo, fino a provocarne il decesso. La tragedia ha sconvolto l’Italia, soprattutto perché è stato coinvolto un ragazzo che non aveva alcun ruolo nella lite.

L’iter giudiziario

Il percorso giudiziario è stato lungo e ricco di colpi di scena. In primo grado Marco e Gabriele, rispettivamente 24 e 26 anni all’epoca dei fatti, sono stati condannati all’ergastolo. In aula avevano provato a scaricare le responsabilità sull’amico Francesco Belleggia, accusandolo di «aver colpito come un vigliacco» Willy. Una versione smentita dagli inquirenti: i testimoni e le perizie hanno confermato che il primo calcio, ritenuto già potenzialmente letale, era stato sferrato da Gabriele, nonostante Marco continui ancora oggi ad addossarsi la colpa. In Appello le pene sono state ridotte a 24 anni per entrambi, grazie al riconoscimento di attenuanti generiche. Questo sconto, però, ha portato la Cassazione, due anni più tardi, ad annullare la sentenza, ritenendo proprio quelle attenuanti «non adeguatamente motivate». Tanto da ordinare un nuovo processo di secondo grado.

(Da sinistra a destra) i fratelli Marco e Gabriele Bianchi

Il 14 marzo 2025, nell’Appello bis, la Corte d’Assise ha ristabilito l’ergastolo per Marco e condannato Gabriele a 28 anni. Per quest’ultimo i giudici hanno nuovamente riconosciuto le attenuanti generiche, motivandole con il percorso intrapreso in carcere: il diploma ottenuto, il lavoro, la nascita del primo figlio e i segni di ravvedimento. I suoi avvocati hanno sottolineato come Marco, invece, non abbia potuto beneficiare delle stesse opportunità, avendo cambiato quattro carceri in poco tempo. L’ultima svolta è arrivata il 26 novembre: la Cassazione ha reso definitivo l’ergastolo per il minore dei fratelli e ha disposto un terzo processo d’Appello per il più grande. Che ora rischia il carcere a vita. Rimangono, invece, definitive le condanne degli altri due imputati: 23 anni per Belleggia e 21 per Pincarelli.

Il film 40 secondi

La sentenza è arrivata pochi giorni dopo l’uscita al cinema di 40 secondi, il film che ricostruisce l’omicidio di Willy, avvenuto in meno di un minuto. La pellicola è tratta dall’omonimo romanzo-inchiesta del 2022 firmato da Federica Angeli, cronista di nera e giudiziaria di Repubblica, che ricostruisce le 24 ore che precedono la morte del ventunenne. La stessa scelta narrativa è adottata dal regista Vincenzo Alfieri che restituisce i punti di vista dei vari protagonisti. E mostra quali sono gli eventi che li hanno portati a trovarsi in quel punto, quella notte, a quell’ora.

Il film 40 secondi, diretto dal regista Vincenzo Alfieri

Presentato alla Festa del Cinema di Roma, dove ha ottenuto il premio per il miglior cast, il film è stato accolto con favore da critica e pubblico. Uscito nelle sale il 19 novembre, 40 secondi ha superato i 460 mila euro d’incasso nella prima settimana di programmazione. Con un esordio da 107 mila euro. Numeri significativi che confermano quanto la vicenda di Willy ha lasciato una traccia profonda nell’opinione pubblica italiana.

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