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Milano a colori: il viaggio della street art dalla Grecia a via Meda

Casette bianche dai tetti piatti, infissi colorati di blu, fiori vivaci sui balconi e una strada ripida che scende verso il mar Egeo. Non siamo nelle Cicladi ma sotto un ponte ferroviario di Milano, in via Meda. È apparso dal nulla un nuovo murale firmato dall’artista NasoeBaffi, un angolo di Grecia nel capoluogo lombardo. L’opera sorprende per i colori accesi e la prospettiva suggestiva: «Uno squarcio di luce nel grigio di Milano», dicono i passanti.

LE REAZIONI DEL QUARTIERE

I proprietari dell’autosalone “Autogiolli” accanto al murale, raccontano: «Gli artisti ci hanno mostrato due o tre progetti tra cui scegliere; avremmo preferito una bella auto, coerente con il nostro negozio, ma alla fine è bello anche questo. Porta un po’ di luce e allegria su un muro dove solitamente c’erano solo scritte». Anche i residenti hanno accolto positivamente l’opera. Una signora del civico 27, uscendo dalla porta proprio sotto le casette bianche, afferma: «È bello, sicuramente meglio delle scritte di prima. Io poi amo la Grecia, ma è un po’ fuori contesto rispetto alla zona in cui viviamo». Propone l’idea di lanciare l’hashtag #streetmeda per collegare tutte le opere presenti nella zona.

Lo stesso muro prima dell’opera di NasoeBaffi

Nati come espressione di ribellione e protesta, i graffiti e i murales hanno attraversato un’evoluzione profonda, trasformandosi da simboli della controcultura a strumenti riconosciuti per rigenerare spazi urbani, creare identità collettive in qualità di espressioni artistiche in una Milano che ha vissuto una trasformazione significativa, diventando un punto di riferimento per la street art italiana.

GLI SPAZI DEDICATI DAL COMUNE

L’amministrazione ha adottato un approccio aperto valorizzando il fenomeno e dedicando spazi appositi per permettere agli artisti di esprimersi. L’iniziativa “Muri Liberi”, lanciata dal Comune, mette a disposizione degli street artist oltre 100 spazi in diverse zone della città, senza bisogno di autorizzazioni o di pagare tariffe. Muri accessibili a tutti, con il permesso anche di intervenire su murales già esistenti, con l’unica condizione di evitare scritte offensive verso persone, religioni o istituzioni.

Il murale per il progetto “music is a neverending journey” ai navigli

Altri spazi iconici sono il quartiere Ortica e il collettivo Orticanoodles, che hanno trasformato un intero quartiere in una galleria d’arte a cielo aperto, con opere che raccontano la storia della città e dei suoi protagonisti. In zona Porta Romana, il Giardino delle Culture rappresenta un esempio di rigenerazione urbana dove grandi murales hanno dato nuova vita a uno spazio pubblico. Lungo i Navigli e la Darsena, opere d’arte abbelliscono le pareti lungo i corsi d’acqua, contribuendo a rendere questi luoghi ancor più suggestivi. Un esempio notevole è il progetto “Music is a Neverending Journey” in via Ettore Troilo, che raffigura i segni zodiacali attorno a un cuore pulsante, simboleggiando l’armonia universale attraverso la musica.

Murale in zona Romolo
LA STREET ART COME IDENTITÀ URBANA

Oltre a decorare la città, la street art a Milano ha assunto un forte valore culturale e sociale. Molti murales affrontano temi di attualità, dalla sostenibilità ambientale ai diritti civili, trasformandosi in strumenti di denuncia e riflessione al tempo stesso. Queste opere hanno reso i quartieri più attrattivi, incentivando un turismo alternativo e valorizzando zone periferiche spesso trascurate.

Quale sarà la prossima opera a sorprendere i cittadini non è dato sapere. Con un panorama in continua evoluzione, una sola cosa è certa: il volto della città si colora sempre di più, raccontando storie attraverso le sue pareti. In via Meda qualcuno ironizza: «Ora gli appartamenti verranno considerati ‘vista mare’ dalle agenzie immobiliari».

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