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Fontecchio show, da scarto di Milano a protagonista oltreoceano in Nba

Un italiano che ha dovuto emigrare all’estero per essere apprezzato. No, non è la storia di uno dei tanti cervelli in fuga, è quella del cestista Simone Fontecchio, ala dell’Olimpia Milano di Jasmin Repesa, che ha dovuto andare in Germania prima, in Spagna poi, per prendersi le luci della ribalta e vedersi spalancare le porte della Nba. Il sogno di qualsiasi giocatore, l’apice della pallacanestro. Autore di 23 punti con 9/10 al tiro e 5/5 da tre punti il 17 marzo  nella vittoria 127-81 dei Pistons contro New Orleans, l’azzurro dimostra, qualora ce ne fosse bisogno, di saper essere protagonista anche nella lega più competitiva al mondo. 

L’esperienza in Serie A

L’esordio in Serie A a soli 17 anni con la maglia della Virtus Bologna, poi la firma con l’Olimpia Milano nel 2016. Fontecchio è considerato un prospetto interessante e qualcuno pensa possa rappresentare un bagliore di luce nel buio del futuro della Nazionale italiana. Perché dopo il trio Belinelli, Gallinari e Bargnani, il Bel Paese sembrava aver smesso di sfornare buoni giocatori. Il club meneghino però non può, o forse non vuole, assumersi la responsabilità di lanciare un giovane con tutti i rischi del caso. La squadra deve vincere in Italia e competere ad alto livello in Eurolega.

Il cestista va in prestito a Cremona e poi a Reggio Emilia, collezionando con entrambe ottime prestazioni. L’Olimpia nel mezzo lo richiama alla base, ma la musica è la stessa. Spesso fuori dalle rotazioni, a volte dodicesimo uomo o poco più. Con lo sbarco di Ettore Messina sulla panchina milanese, per Fontecchio si chiude però ogni possibilità di giocare con continuità. 

L’Eurolega e finalmente l’Nba

Le strade delle due parti si dividono. È ora di separarsi. O di spiccare il volo, si potrebbe dire a posteriori. L’azzurro firma con i tedeschi dell’Alba Berlino e diventa un giocatore importante anche in Eurolega. In tanti si accorgono del suo potenziale al punto che il Baskonia, club spagnolo, accetta di pagare 250mila euro di buyout alla società tedesca. Simone sfrutta al meglio l’occasione viaggiando a 11 punti di media a partita. Probabilmente avrebbe potuto fare lo stesso a Milano, ma lui non ha rimorsi. «Dopo Repesa non trovavo spazio – dichiara – forse ero troppo giovane». A 25 anni, nel momento migliore della sua carriera, tutto sembra apparecchiato per la più elegante delle cene di gala: la chiamata da una squadra Nba.

Conclusa la stagione 2021-2022 con i baschi, l’interesse oltreoceano per Fontecchio è infatti sempre più concreto. Si attende solamente di capire dove giocherà. Il calendario segna il 17 luglio 2022 quando lo storico insider, Adrian Wojnarowski, sgancia la “bomba”: l’azzurro è un nuovo giocatore degli Utah Jazz. Il primo anno il minutaggio è ridotto, ma lui si fa sempre trovare pronto la stagione successiva aumenta. A febbraio 2024 viene coinvolto in una trade che lo manda a Detroit, squadra dove milita ancora adesso con un ruolo primario nelle rotazioni dalla panchina.

Fontecchio nel periodo agli Utah Jazz
Cosa ci insegna questa storia

Dal poco spazio in Italia a giocatore importante nel massimo basket mondiale. Quasi un paradosso che offre almeno due spunti. 

Il primo: nell’Italia esterofila si fatica a lanciare i giovani, anche quelli con più talento. Succede nel calcio, ma anche nel basket. L’ossessione del risultato “qui e ora” è più forte della ricerca del talento “oggi per un domani”. E nei grandi club come Milano la cosa si amplifica. Ma così la sconfitta è doppia: della squadra che si priva di un possibile buon giocatore; dell’atleta che è costretto a spostarsi per mettersi in luce. Con il tarlo nella testa, e la paura nelle mani, di non essere abbastanza

Il secondo: Simone Fontecchio è forte e anche nella partita del 17 marzo lo ha ribadito sul campo. La stagione fin qui non era stata brillante, ma la sua duttilità nelle due metà campo, la presenza a rimbalzo e il suo movimento senza palla ne fanno un giocatore stimato da compagni e allenatore. Per capirne meglio l’impatto basterebbe valutare qualche statistica più elaborata. Con un ipotetico e proiettato impiego su 40 minuti infatti, Fontecchio viaggerebbe a 15 punti e 7 rimbalzi di media, non distante da una doppia-doppia. Niente male per un ragazzo che in Italia faceva fatica a giocare più di uno scampolo di partita. 

D’ora in avanti

Il futuro? A fine stagione sicuramente la Nazionale, con gli Europei di basket in programma dal 27 agosto al 14 settembre. Con un ruolo da leader, faro di un gruppo giovane senza velleità di una medaglia, almeno sulla carta. Poi sicuramente, ancora, la Nba. Il contratto per l’anno prossimo da oltre 8 milioni di dollari lo rende una pedina appetibile sia per Detroit che per le altre squadre.  Difficile ipotizzare dove giocherà. Ma la stima di cui gode l’azzurro nella lega è alta.  E l’interesse di New York Knicks e Los Angeles Lakers nell’ultima sessione di mercato ne è una prova.

Fontecchio con la Nazionale
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