
L’attesa è finita. Alle 2:30 italiane di venerdì 14 marzo è scattato il semaforo verde e i piloti sono scesi in pista nel circuito cittadino ricavato nell’Albert Park. A Melbourne la Ferrari è arrivata con il giusto approccio, forte delle informazioni ottenute dopo la tre giorni di test in Bahrain. I giri delle prime due sessioni di Prove Libere sembrano testimoniare la bontà tecnica della SF-25, codificata progetto 677. La Rossa si è dimostrata molto competitiva sia nella simulazione di qualifica sia nel passo gara. Il miglior tempo di giornata è stato stampato da Charles Leclerc nelle FP2 in 1:16.439. A poco più di un decimo le McLaren di Lando Norris e Oscar Piastri. Le FP3 inizieranno alle 2:30 di sabato 15, mentre le qualifiche scatteranno alle 6:00.
Terra Rossa
La Ferrari arriva nel down under con grandi, grandissime aspettative. Il Louis Vouitton Gran Prix d’Australia torna ad essere la tappa inaugurale del mondiale sei anni dopo l’ultima volta. In terra australiana la Rossa ha conquistato quattro successi nelle ultime sei edizioni disputate (nel 2020-2021 non si è corso causa Covid-19). La Scuderia di Maranello è la più vincente di sempre tra le strade dell’atipico cittadino di Melbourne. Inoltre, potrà fare affidamento sul pilota con più pole position sul tracciato, Lewis Hamilton, e su chi nel 2022 qui ottenne una vittoria schiacciante, Charles Leclerc.
Sin dalla prima sessione di libere la SF-25 si è mostrata una vettura ben bilanciata e precisa. Carlos Sainz ha firmato il tempo migliore della prima frazione, seguito subito proprio dal monegasco. I tecnici della Ferrari non stavano cercando ancora il limite della vettura. Gli ingegneri volevano sfruttare i primi 60’ minuti a disposizione per raccogliere ulteriori dati e verificare la correlazione tra i dati ottenuti al simulatore e quelli offerti dalla pista. Le due monoposto sono uscite dai box con la flow viz (una vernice fluorescente utilizzata per verificare i flussi d’aria sulla monoposto) applicata sull’ala posteriore. Dai dati delle telemetrie è evidente come la Williams stesse utilizzando una power unit più spinta e un inferiore carico di benzina. Il n°16 è stato molto vicino al suo ex compagno di squadra, e il gap sul giro secco era dato solo dalla ridotta velocità di punta nei rettilinei.
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Nelle FP2 la musica è cambiata. Tutti i team sono andati a caccia della prestazione pura, e così ha fatto anche Ferrari, che con il monegasco ha chiuso la giornata davanti a tutti. Convincente anche la simulazione di passo gara, che ha evidenziato un’ottima gestione dell’usura degli pneumatici. Deve ancora adattarsi Lewis Hamilton. Il pilota di Stevenage chiude l’attività in pista con il 5° tempo, a +0.420s di ritardo dal suo compagno di scuderia. Ma è un distacco che non preoccupa il britannico. Durante il media day è stato cauto nel definire i suoi obbiettivi, dicendo che per ora punta a finire nella top five. Ci vorranno alcune gare prima che Hamilton si adatti del tutto al nuovo ambiente e alla sua nuova monoposto: «La macchina è totalmente diversa da quelle a cui ero abituato, sto imparando e sto adattando il mio stile».
Le aspettative per il Gran Premio
Se la squadra di Frédéric Vasseur era arrivata mantenendo un profilo basso, ora non si nasconde più. Al termine delle FP2 Leclerc si è detto molto soddisfatto delle sensazioni ottenute in giornata: «Oggi il feeling con la macchina è stato buono e abbiamo avuto una prima giornata in pista solida. C’è ancora margine di miglioramento per quanto riguarda il bilanciamento della vettura». Ferrari ha portato in Australia un nuovo fondo con delle “molle” flessibili. Il reparto tecnico diretto da Loïc Serra è riuscito a muoversi nelle aree grigie del regolamento, ricreando in modo legale alcuni cinematismi della F1-75. Anche il team papaya ha replicato questa variante sulla sua MCL39. La soluzione offre vantaggi notevoli nelle curve ad ampio raggio e in quelle ad alta velocità di percorrenza.
«È troppo presto per trarre conclusioni. Avremo un’idea più chiara del ritmo di ciascuna squadra soltanto domani in qualifica», ha continuato il monegasco. Mr. Ferrari, così ribattezzato da Lewis Hamilton, non nasconde il suo entusiasmo per la giornata di domani: «Non vediamo l’ora che sia domani, quando punteremo alla pole polistion». Non si vuole nascondere Leclerc. Il n°16 ha detto che a fine anno si riterrà soddisfatto solo in caso di vittoria di almeno uno dei due titoli mondiali.

Il team principal Fred Vasseur è stato molto prudente nelle sue dichiarazioni per il GP di Melbourne. «Abbiamo a disposizione tutti gli strumenti necessari per fare bene, e come sempre ci concentreremo esclusivamente su noi stessi». L’ingegnere francese spera di ottenere subito un successo, ma è conscio anche del fatto che il circuito australiano sia poco rappresentativo per stabilire delle gerarchie definitive. Bisogna aspettare qualche gran premio per avere un’idea chiara sulle forze in pista. Per questa tappa le incognite sono ancora molte, anche perché è attesa la pioggia per la gara di domenica.
Partenza col botto
Rispetto alla passata stagione solo due team su dieci hanno mantenuto la stessa lineup. Tanta è l’attenzione sui molti rookie, i piloti al loro debutto da “titolari” in Formula 1. Il primo tra questi ad attirare su di sé i riflettori è stato Ollie Bearman… ma in negativo. È suo il primo incidente della stagione. In uscita da curva 11 e 12 finisce prima nella ghiaia, per poi toccare l’erba con la gomma posteriore sinistra. Il pilota della Haas perde il controllo e mette nel muro la monoposto, chiamando subito agli straordinari i suoi meccanici. Il danno riportato sulla sua vettura è tale da impedirgli di prendere parte alla sessione pomeridiana. Non il migliore degli inizi.
I tempi delle FP2
Charles goes quickest in second practice 💨
Here’s the final FP2 classification 👇#F1 #AusGP pic.twitter.com/Mw4VZSp99V
— Formula 1 (@F1) March 14, 2025