ARGENTINA, SCONTRI A BUENOS AIRES DURANTE UN CORTEO DI PENSIONATI

Decine di feriti, tra cui un fotografo, e più di 150 arresti. Si è chiusa così la manifestazione tenutasi ieri, mercoledì 12 marzo, davanti al parlamento di Buenos Aires, in Argentina. Una protesta realizzata da gruppi di pensionati, contrari al taglio alle pensioni e ai programmi di welfare introdotti dal presidente ultraliberista Javier Milei. Uniti all’azione anche i gruppi di tifosi di calcio e attivisti di sinistra.

Il caos nella capitale

Nella capitale argentina è ormai abitudine riunirsi ogni mercoledì per manifestare il proprio dissenso contro le politiche del governo di destra. Ma la protesta di ieri è stata caratterizzata da una particolare violenza attuata dalla polizia. I manifestanti, infatti, sono stati colpiti con martellate e lanci di lacrimogeni ben prima dell’inizio dell’evento, quando stavano sfilando verso la piazza del Parlamento. Repressione svolta in quanto il governo aveva annunciato il protocollo rigido che avrebbe attuato in caso di disordini, schierando le forze di sicurezza. Da qui l’escalation di aggressioni. Cassonetti della spazzatura incendiati, pietre scagliate contro gli agenti, bastonate alla polizia, proiettili di gomma sparati dalle autorità e gas lacrimogeni usati contro la folla. Alcune tensioni si sono registrate anche davanti alla Casa Rosada, residenza di Milei.

Gli scontri tra la polizia e i pensionati
Feriti e danni materiali

Tra i feriti più gravi il fotografo Pablo Grillo, ricoverato in gravi condizioni a causa di una lesione alla testa provocata dallo sparo di un fumogeno da parte della polizia. Una scena drammatica ripresa e andata virale sui social. Nel video che sta circolando si può vedere Grillo colpito dal proiettile e subito dopo accasciato a terra con il cranio fratturato. Feriti gravemente anche una pensionata di 80 anni, ricoverata con trauma cranico a causa di una manganellata, e 26 agenti, di cui uno colpito a un braccio da un proiettile. Nel centro di Buenos Aires, inoltre, si vedono già i segni materiali della battaglia con macerie, resti di barricate e pietre sull’asfalto.

«Gli anziani non si toccano»

Insieme ai pensionati, alla manifestazione hanno partecipato anche gli ultras di alcune squadre di calcio, come il River Plate e il Boca Junior. Un gesto di solidarietà per proteggere gli anziani che ha visto la mobilitazione dei tifosi con slogan quali «Gli anziani non si toccano». Una vicinanza scaturita dal fatto che gli ultras in Argentina sono politicamente vicini al peronismo, movimento di sinistra dilagato nel Paese prima di Milei. A sostegno dei pensionati, ieri, si è unita alla protesta anche la Confederación General del Trabajo (CGT), il più grande sindacato argentino. Nonostante la vicinanza di più settori della popolazione, la ministra della Sicurezza nazionale, Patricia Bullrich, ha annunciato misure severe per le persone arrestate, che verranno processate rischiando fino a 20 anni di prigione.

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