
Il Partito Liberale canadese ha un nuovo leader. Il Canada ha un nuovo primo ministro. Per il Paese della foglia d’acero non è una coincidenza. O meglio lo è, perché si parla della stessa persona: Mark Carney, vincitore delle primarie del 9 marzo e sostituto del premier dimissionario Justin Trudeau.
L’addio di Trudeau
L’avvicendamento tra il premier uscente e il nuovo leader del partito è perfettamente inquadrato nella prassi canadese, ma merita di essere approfondito per tutti coloro che vivono al di fuori del Commonwealth. Da tempo impopolare, Trudeau ha rassegnato le dimissioni da capo del governo (carica che ricopriva dal 2015) lo scorso 6 gennaio. Nonostante il suo partito, quello liberale, avesse perso la maggioranza già alle elezioni del 2019, il primo ministro era riuscito in questi anni a farsi riconfermare grazie ad accordi con altri partiti. Ma negli ultimi mesi la coalizione che lo sosteneva ha cominciato a sgretolarsi e Trudeau ha maturato la decisione di andarsene.

Tra le cause del suo declino politico, la motivazione principale è economica: il bilancio del 2024 aveva reso evidente un deficit molto più alto del previsto, tale da portare Chrystia Freeland, ministra delle Finanze, ad annunciare le sue dimissioni poco prima della presentazione dei risultati economici dell’ultimo periodo. La perdita di consensi per i liberali aveva poi significato un accrescimento di quelli dei maggiori avversari, rappresentati dal Partito conservatore di Pierre Poilievre.
Nel suo discorso d’addio, Trudeau si è comunque mostrato soddisfatto. Nell’esprimere la sua gratitudine al partito e al popolo canadese, il premier uscente ha fatto il punto sui successi raggiunti nei nove anni di governo, ma ha anche ammonito sulle sfide che aspettano il Paese. La più importante, «esistenziale ed economica», è quella rappresentata dal «vicino», gli Stati Uniti di Donald Trump, con i quali è diventato sempre più difficile convivere. In riferimento alle parole pronunciate nei mesi scorsi dal presidente Usa, l’avvertimento è stato chiaro: «La libertà non è scontata, nemmeno il Canada lo è».
Chi è Mark Carney
Finita l’era Trudeau, si procederà a elezioni. Nel frattempo, però, era necessario eleggerne il successore alla guida dei liberali. Il risultato della votazione ha premiato, a larghissima maggioranza (85,9%), il 59enne Mark Carney. Volto completamente nuovo in politica, Carney ha invece enorme esperienza nel settore della finanza. Il nuovo premier canadese è amico di Mario Draghi, al quale lo accumuna una carriera ai vertici del sistema bancario: è stato infatti governatore della Banca del Canada dal 2008 al 2013 e di quella d’Inghilterra dal 2013 al 2020 (primo non britannico in quel ruolo).
Raccolto il testimone di Trudeau, Carney si prepara ora a traghettare il Paese alle elezioni, che dovranno tenersi entro il 20 ottobre. Al voto dei canadesi, Carney si presenterà come nuovo leader del Partito Liberale, in risalita nei sondaggi dopo le preoccupanti uscite di Donald Trump nelle ultime settimane. Qualora il suo partito dovesse vincere le elezioni, Carney sarebbe probabilmente confermato come primo ministro. È la speranza di Trudeau e dei liberali, ma anche del Regno Unito, che ha applaudito in modo bipartisan la sua nomina.