Chora Media può mettere il fiocco sul portone di viale Certosa, 2, a Milano. No, non è nato nessun bambino, ma alcuni giorni fa l’azienda ha festeggiato un importante traguardo. Come annunciato dal ceo Mario Calabresi, ex direttore de La Stampa e Repubblica, la società ha infatti raggiunto il cosiddetto “punto di break even”, nel quale i ricavi superano i costi. A buon diritto, il team di Chora può quindi dire di non essere più una start-up.
Cinque anni di storia
Nata a Milano dall’incontro tra il giornalista Mario Calabresi e il dirigente d’azienda Guido Maria Breda – co-fondatore e azionista di Kairos, società attiva nel private banking e nell’asset management –, Chora comincia la sua storia nel 2020, pochi giorni prima che la Lombardia entri nel primo lockdown del periodo pandemico.
Assieme agli altri due founder, il produttore Mario Gianani e il manager Roberto Zanco, Breda e Calabresi danno vita a quella che si definisce la prima podcast company italiana. L’approdo dei prodotti targati Chora su Spotify e l’acquisizione di Will Media (nel 2022) hanno poi permesso la crescita della società (controllata da Be Water S.p.A.) fino al livello odierno.

I numeri di Chora Media
Secondo quanto diffuso da Calabresi, Chora Media ha generato nel 2024 ricavi per un valore di 11 milioni di euro, il 22% in più del 2023, riducendo inoltre i costi complessivi del 12%. Il bilancio è andato in positivo dopo anni faticosi: a nemmeno tre anni dalla fondazione, Calabresi e Brera erano dovuti ricorrere a una ricapitalizzazione. Ancora nel 2023, quindi, i conti erano in rosso. A pesare, secondo alcuni, è stato anche il coinvolgimento della manager Barbara Salabè, ex country manager di Italia, Spagna e Portogallo per WarnerMedia.
Un altro numero significativo riportato dal Ceo è il margine relativo lordo (anche detto Ebitda), ovvero l’indicatore degli utili prima degli interessi, delle imposte, del deprezzamento e degli ammortamenti. Anche in questo caso il valore è positivo: 900mila euro, in enorme crescita rispetto agli oltre 2 milioni di negativo del 2023.
Le attività di Chora
Da dove derivano i ricavi di Chora? È noto che si tratta di una società attiva nel settore del podcasting, ma anche questa definizione merita un chiarimento. Dalla fine del 2020 Chora ha prodotto 338 serie podcast, ammassando oltre 5 milioni di ascoltatori. Nel 2023, i ricavi di Chora derivavano per l’80% da branded content (podcast finanziati da partner e aziende) e pubblicità. Il restante era per il 15% ottenuto attraverso contratti in esclusiva (come Stories di Cecilia Sala, esclusiva Spotify) e per il 5% dai corsi di formazione. Assieme a Will, infatti, Chora ha aperto la New Media Academy, una scuola per la formazione nel giornalismo digitale e nel podcasting.