
Si è spento all’ospedale di Gorizia Bruno Pizzul, iconica voce del giornalismo sportivo italiano. L’8 marzo avrebbe compiuto 87 anni. Telecronista delle partite della Nazionale tra il 1986 e il 2002. Pizzul fu assunto dalla Rai nel 1969, e l’anno seguente commentò la sua prima partita. Ne seguono 33 anni di telecronache, l’ultima il 2 agosto 2012.
L’esperienza alla Rai
Nato a Udine l’8 marzo 1938, Pizzul fu assunto dalla Rai nel ’69, e nell’anno seguente commentò la sua prima partita, uno spareggio di Coppa Italia tra Juventus e Bologna. Dall’edizione 1986 della Coppa del Mondo è diventato la voce della Nazionale. Ha seguito e raccontato le avventure degli Azzurri per cinque Mondiali e quattro europei. Italia-Slovenia (0-1) dell’agosto 2002 è stata l’ultima partita prima del congedo dalle gare della Nazionale. Sarà la partita di Europa League fra Hajduk Spalato e l’Inter del 2 agosto 2012 l’ultima volta in cabina di commento per Pizzul.
Nel 1973 fu la voce della vittoria del Milan in Coppa delle Coppe mentre i suoi ultimi successi da telecronista con squadre italiane in campo sono stati quelli di Lazio e Parma in Coppa delle Coppe e Coppa UEFA. Fu anche il commentatore della drammatica finale di Coppa Campioni della Juve quando ci fu la strage dell’Heysel, il 29 maggio 1985. In un’intervista Pizzul ricorda quel giorno come il momento più tragico e difficile della sua lunghissima carriera. «È stata la telecronaca che non avrei mai voluto fare. Ho dovuto raccontare delle cose che non sono accettabili proprio a livello umano».
Ci ha lasciati Bruno Pizzul 💔
La sua voce inconfondibile ci ha raccontato tante gare, soprattutto le emozioni della nazionale azzurra. pic.twitter.com/fehu8U3ZLT
— Eurosport IT (@Eurosport_IT) March 5, 2025
Nel 1986 gli assegnano il ruolo di telecronista per le partite della Nazionale. Pizzul sostituisce Nando Martellini, colpito da un malore. Il racconto sportivo è cambiato notevolmente: iperboli, statistiche e numeri si sprecano. Al contrario Pizzul ha sempre prediletto uno stile di racconto che era tutto l’opposto. Linguaggio semplice, coinvolgente, mai frenetico, ma capace di emozionare e scaldarsi quando l’azione s’accendeva e i campioni gonfiavano la rete. Iconici i suoi commenti durante il Mondiale di Usa ’94 alle reti del ‘Divin Codino’ Roberto Baggio: «e segna, segna Roberto. Roberto Baggiooooo». Oppure quando in una combattuta Nigeria-Italia, agli ottavi di finale, in un momento di difficoltà della Nazionale, Baggio segnò la rete del 2-1. «Attenzioneeee, la palla per Roberto Baggio e gool di Robertoooo Baggioo!». Purtroppo il Mondiale delle “Notti Magiche” sfumerà per il rigore sbagliato proprio da Roberto Baggio.