Romania, fermato e interrogato il candidato presidente Georgescu

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Călin Georgescu, candidato presidente in Romania, è stato fermato dalle forze dell’ordine, interrogato dalla Procura Generale di Bucarest, mercoledì 26 febbraio. Vincitore a sorpresa del primo turno delle elezioni di novembre (con il 23 per cento dei voti a favore), il politico di estrema destra xenofoba e filorussa è stato sospettato di aver beneficiato di interferenze di Mosca durante la campagna elettorale. Per questo motivo le elezioni erano state invalidate e una nuova tornata è in programma per il 4 maggio. Ora Georgescu è stato messo sotto controllo giudiziario per sessanta giorni, con il divieto di lasciare il paese.

Le accuse contro Georgescu

Le accuse contro Georgescu, secondo la Corte di Cassazione, sono numerose e pesanti. Dall’istigazione ad agire contro la Costituzione alle false affermazioni sui finanziamenti della campagna elettorale e la dichiarazione dei redditi. Dalla realizzazione di un’organizzazione di ispirazione razzista e xenofoba alla promozione pubblica del culto di personalità coinvolte in genocidi e crimini di guerra.

Sul candidato romeno pendono inoltre sospetti per la promozione pubblica di idee, concetti e dottrine fasciste. E per la costituzione di un gruppo a carattere antisemita. In caso di condanna, Georgescu potrebbe andare incontro a una reclusione dai quindici ai venticinque anni.

Le indagini su Georgescu e sui suoi collaboratori

Le forze dell’ordine hanno effettuato perquisizioni in quarantasette località collegate a Georgescu e ai suoi collaboratori. Complessivamente ventisette persone risultano indagate. Tra questi c’è la sua guardia del corpo Horațiu Potra, ex combattente della Legione straniera in Africa legato al Gruppo Wagner e vicino ai movimenti neofascisti.

A dicembre nella casa di Potra la polizia ha trovato dieci milioni di euro, armi e biglietti aerei per Mosca. In questi giorni, gli investigatori stanno inoltre valutando i legami della guardia del corpo con elementi filo-russi, tra cui una donna probabilmente collegata a mercenari ceceni. Giornali rumeni hanno riferito che Potra è stato visto in Piazza Rossa a Mosca lo scorso settembre. Indagato anche il direttore della campagna elettorale Radu Pally.

Di fronte alle perquisizioni che hanno coinvolto i suoi collaboratori, Georgescu ha fatto un post su Facebook in cui chiedeva di «fermare questo abuso».

La difesa di Elon Musk e le reazioni dei politici romeni

In un post su X, Elon Musk ha scritto che «la persona che ha ricevuto più voti alle elezioni è stata appena arrestato», denunciando il fatto come «un’assurdità». Nelle ultime settimane si era più volte schierato a favore di Georgescu.

Il primo ministro socialdemocratico Marcel Ciolacu ha dichiarato che «la procura ha il dovere di presentare all’opinione pubblica prove estremamente solide, dal momento che è implicato un candidato alle presidenziali».

George Simion, un altro candidato romeno di estrema destra alle presidenziali, ha invitato i cittadini «a non restare inerti di fronte a questo tentativo di colpo di stato».

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