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FC Zeta Milano, la squadra dei calciatori-influencer della Terza Categoria lombarda

Antonio Pellegrino, noto influencer e youtuber noto come ZW Jackson, è il fondatore di FC Zeta Milano, il “primo social team calcistico”. Un progetto ambizioso che vuole unire lo sport più bello del mondo all’universo di Instagram e TikTok.

Come nasce FC Zeta Milano?

FC Zeta Milano nasce all’inizio di questa stagione dal mio sogno di rivoluzionare il mondo del calcio a 360 gradi. L’idea è quella di unire le ambizioni sportive – partiamo dalla Terza Categoria e puntiamo alla Serie A – a un nuovo modello di intrattenimento che ha per oggetto il calcio, in particolare quello dilettantistico.

Qual è l’idea centrale del tuo modello di società calcistica?

Nel modello di calcio che ho in mente, il giocatore gestisce liberamente i propri canali social e sviluppa la propria brand awareness come un vero e proprio influencer. Cosa che non accade per il calcio professionistico, dove ci sono molti vincoli per i giocatori che vogliono realizzare contenuti sportivi e postarli per conto proprio sui social. E questo per due motivi. Da un lato perché l’immagine del calciatore professionista è sempre connessa a quella della squadra in cui gioca, e quindi il singolo ha poco spazio di manovra sui social; e poi perché se si dovesse infortunare fuori dal contesto degli allenamenti o delle partite, la società potrebbe fare storie.

È un modello che hai inventato tu?

No, esisteva già: semplicemente io l’ho applicato a una società dilettantistica. In Italia la Juventus sta portando avanti questo modello con la Creator Lab, mentre in Premier League è già collaudato in diverse realtà, a partire dal settore giovanile.

Entriamo nel merito: come funziona il modello Zeta Milano?

Il nostro campo di gioco è a Buccinasco. Durante allenamenti e partite i calciatori sono seguiti da un team di videomaker, che fanno video e poi li caricano in una cartella drive condivisa. Gli allenamenti sono sia collettivi che individuali: dal lunedì al venerdì, infatti, abbiamo a disposizione il campo dalle 9 all’ora di pranzo per challenge individuali. Una volta tornati a casa, i giocatori scaricano i file e gestiscono autonomamente i propri canali social.

E ne sono capaci?

Alcuni sì, altri hanno ancora bisogno di una mano. Prima di iniziare il percorso della Zeta Milano, ho tenuto un videocorso interno di sei ore in cui ho spiegato – passaggio per passaggio – le basi del lavoro dell’influencer, in modo tale che ciascuno fosse autonomo nella gestione di video e contenuti.

 

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Quali sono i vantaggi di questo modello di calcio?

Questo modello permette al singolo giocatore di crescere in notorietà e aumentare la propria brand awareness: il calciatore diventa così un vero e proprio influencer e col tempo può attrarre sponsor e monetizzare.

E funziona?

Direi di sì. Già tre giocatori hanno lasciato il lavoro che facevano prima per dedicarsi totalmente alle attività della Zeta Milano. E non funziona solo per loro, ma anche per la squadra intera. Il brand appeal generato da un giocatore, infatti, può alzare il valore dell’indotto per tutti: può capitare, ad esempio, che il main sponsor di un calciatore possa coinvolgere più elementi della squadra per un video promozionale.

Non c’è il rischio che nascano invidie?

No, al contrario i giocatori si promuovono a vicenda i contenuti: commentano, mettono like o ricondividono i post dei compagni. Non c’è malizia o invidia. E questo perché io ho insegnato loro che il compagno è un’opportunità, non una minaccia. Ho notato che ultimamente diversi giocatori stanno facendo video insieme, puntando su format collettivi: e questo rinsalda lo spirito di squadra.

Torniamo sul tema dei soldi: come viene finanziato questo progetto?

L’economia di Zeta Milano si basa principalmente sugli sponsor. Givova e AGGS sono gli sponsor tecnici, mentre lo sponsor della stagione 2024-25 è 21 – Make It Count, un’azienda nel settore degli eventi. Altri ricavi provengono dal merchandising delle magliette in negozi di articoli sportivi. Per ora abbiamo un capitale da bassa Serie C, quindi più che sufficiente per una Terza Categoria. Tengo a precisare che Zeta Milano fornisce solo un rimborso spese, non ci sono giocatori che prendono uno stipendio.

 

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Com’è il rapporto con i followers?

I nostri followers commentano i video dei giocatori o scrivono loro in chat, e poi alcuni di loro vengono a vederci la domenica. A differenza di quanto accade per i calciatori professionisti, è molto probabile che ci sia interazione tra il tifoso e il suo idolo della Zeta Milano. I tifosi, specie quelli più piccoli, si affezionano al Padoin di turno e portano avanti un rapporto. Sia sui social che dal vivo, nel post partita.

Quali piani avete per il futuro?

L’obiettivo è reinvestire i ricavi per la creazione di società analoghe a quella della Zeta Milano, creando un franchising. Nei prossimi anni, infatti, nasceranno Zeta Napoli, Zeta Roma e Zeta London: il modello di business sarà lo stesso, ma a gestirle saranno altri influencer.

 

 

Alessandro Dowlatshahi

Classe 1998, ho conseguito la Laurea Magistrale in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Milano, chiudendo il mio percorso accademico con un lavoro di ricerca tesi a Santiago del Cile. Le mie radici si dividono tra l’Iran e l’Italia; il tronco si sta elevando nella periferia meneghina; seguo con una penna in mano il diramarsi delle fronde, alla ricerca di tracce umane in giro per il mondo.

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