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Osama Najim, il carceriere libico arrestato e rilasciato subito dopo. Il caso è internazionale

Il 18 gennaio è stato arrestato a Torino Osama Najim, conosciuto anche come Almasri. Si tratta del temutissimo carceriere di Mitiga, centro di detenzione per migranti vicino a Tripoli, in Libia. Un luogo nevralgico fatto di paura, angoscia e speranza. Molti migranti che cercano di raggiungere l’Europa passano da li e quando entrano non sanno realmente come riusciranno a uscire. Almasri è stato arrestato con un mandato di carcerazione della Corte Penale Internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità. Eppure, l’uomo è stato liberato subito dopo, il 21 gennaio, quando un aereo dei servizi segreti italiani l’ha riportato a Tripoli. La causa? Il ministro della Giustizia Carlo Nordio non ha effettuato un’ulteriore richiesta di arresto.

L’arresto

Osama Najim, comandante della polizia giudiziaria libica, denunciato da diverse associazioni umanitarie che l’hanno più volte definito un “torturatore”. Si pensa che abbia trasformato il centro per migranti di Mitiga in un vero e proprio Lager. Sulla sua testa pendeva un’accusa dell’Interpol. Ma oltre a tutto questo Almasri è anche uno sfegatato tifoso della Juve, la squadra torinese. Ed è esattamente in un albergo del capoluogo piemontese che la Digos l’ha arrestato, appena prima di andare a vedere la partita Juve-Milan con alcuni connazionali.

Uscita la notizia il Governo di Tripoli non è stato in silenzio. Con irritazione Mohamed al-Menfi, l’attuale Capo dello Stato, ha definito l’arresto «un incidente oltraggioso», chiedendo l’immediato rilascio. E così è stato, indipendentemente dal fatto che il comandante sia accusato di reati gravissimi più o meno dal 2015.

Il rilascio

È nato un caso, quindi, intorno all’arresto di Najim. Soprattutto intorno al suo rilascio. A questo proposito la Corte d’Appello di Roma, che doveva gestire la questione, ha fatto sapere con un’ordinanza che non c’è stata un’ulteriore richiesta di arresto da parte di Nordio. Ecco perché Almasri è stato scarcerato e accompagnato a Tripoli a bordo di un aereo dei servizi segreti.

In realtà la vicenda giudiziaria è più semplice di quello che sembra. Perché la procedura prevista che riguarda la Corte Penale Internazionale è diversa da quella dell’estradizione che è una forma di cooperazione giudiziaria tra Stati. Infatti, in questo caso non si prevede l’arresto su iniziativa della polizia giudiziaria. Ma sembra essere competenza esclusiva del ministro della Giustizia che deve dare seguito all’operazione di polizia.

Nordio non ha fatto pervenire alcuna ordinanza alla polizia. Ha infatti detto che, visto che non era stato informato preventivamente dell’operazione, necessitava di tempo per riflettere. In sostanza non sono ricorse le condizioni per la convalida dell’arresto. Quindi, Osama Najim è stato liberato.

Le critiche al governo

La prima a fornire la sua opinione è stata la segretaria del PD Elly Schlein. Ha espresso il suo rammarico nei confronti della premier Giorgia Meloni che «voleva inseguire i trafficanti di esseri umani in tutto il globo terraqueo». E, infatti, l’opposizione non si spiega come mai si sia scelto di liberare Almasri.

Ciò che ha lasciato la comunità internazionale di stucco è che il carceriere sia stato riportato con un jet privato. La Corte Penale Internazionale chiede spiegazioni all’Italia. il Governo ha assegnato la pratica al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che si esprimerà la prossima settimana.

Francesca Neri

Laurea triennale in Storia Contemporanea all'Università di Bologna. Laurea Magistrale in Scienze Storiche e Orientalistiche all'Università di Bologna, con Master di I Livello in African Studies all'Università Dalarna.

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