Corea del Sud, arrestato l’ex presidente Yoon Suk-Yeol

Mercoledì 15 gennaio l’ex presidente della Corea del Sud, Yoon Suk-Yeol, è stato arrestato con l’accusa di insurrezione e alto tradimento, dopo che lo scorso 3 dicembre aveva imposto la legge marziale nel Paese – provvedimento che però era durato appena sei ora dalla sua pronuncia e che poi è stato revocato dal Parlamento. Oltre all’indagine penale che ha portato alla sua detenzione, Yoon era anche stato sottoposto a una procedura di impeachment e il 14 dicembre era stato sospeso dal suo incarico.

Nella storia della Corea del Sud questa è la prima volta che un presidente in carica viene arrestato.

L’arresto

Nelle ultime settimane, Yoon viveva barricato nella sua abitazione di Seul. A inizio gennaio, la polizia aveva provato ad arrestarlo, ma era stata respinta dagli agenti del suo servizio di sicurezza.

Poco prima dell’alba del 15 gennaio la polizia ha provato nuovamente a fare irruzione nella residenza dell’ex presidente. Nell’operazione sono stati impiegati circa tremila uomini. Un primo gruppo di agenti coinvolti ha tolto il filo spinato che circondava l’abitazione per poi oltrepassare con delle scale i veicoli che erano stati messi a mo’ di barricata all’ingresso. Un altro gruppo ha invece raggiunto l’interno del complesso residenziale.

Raggiunto l’ingresso della residenza, la polizia ha avuto gioco facile con gli agenti del servizio di sicurezza, che non hanno opposto resistenza. Yoon si è consegnato liberamente, senza il bisogno delle manette, ed è stato portato agli uffici dell’agenzia anti corruzione, dove è stato interrogato.

Il fermo

Al termine dell’interrogatorio, Yoon sarà sottoposto a un fermo di quarantotto ore, durante le quali gli investigatori dovranno decidere se richiedere un mandato di cattura per un massimo di venti giorni, oppure rilasciarlo. Nel frattempo, la Corte costituzionale ha tempo fino a metà giugno per confermare o annullare la mozione che ha portato alla sospensione di Yoon di fatto, potrebbe ancora reintegrarlo come presidente.

Pochi minuti dopo il suo arresto Yoon ha registrato e diffuso un video in cui dichiarava: «Lo Stato di diritto in Corea del Sud è completamente crollato. Sono veramente sconcertato nel vedere che illegalità su illegalità sono state eseguite e che le procedure sono state condotte con forza in base a un mandato non valido. Non riconosco l’indagine in corso. In qualità di presidente, la mia decisione di rispettare tali procedure illegali e non valide non è un riconoscimento ma piuttosto la volontà di prevenire incidenti spiacevoli e spargimenti di sangue».

 

 

Alessandro Dowlatshahi

Classe 1998, ho conseguito la Laurea Magistrale in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Milano, chiudendo il mio percorso accademico con un lavoro di ricerca tesi a Santiago del Cile. Le mie radici si dividono tra l’Iran e l’Italia; il tronco si sta elevando nella periferia meneghina; seguo con una penna in mano il diramarsi delle fronde, alla ricerca di tracce umane in giro per il mondo.

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