Un Mussolini che rompe la quarta parete dello schermo e guarda in macchina. È così che si racconta il protagonista nel corso della serie M. Il Figlio del Secolo, diretta da Joe Wright, offrendo un ritratto inedito del dittatore e fondatore del fascismo, figura controversa e divisiva che ha segnato la storia del XX secolo. Presentata in anteprima al Festival del Cinema di Venezia, la serie, prodotta come Sky Original, è tratta dall’omonima trilogia di romanzi di Antonio Scurati, ricalcando, per ora, le pagine del primo volume.
La serie mostra Benito Mussolini che parla direttamente allo spettatore, svelando i suoi pensieri più intimi e inconfessabili mantenendo un tono al limite del grottesco da un lato e tipico del terrore dall’altro. Lo spettatore diventa una sorta di confidente privilegiato, a cui il protagonista si rivolge per confessare ciò che gli altri personaggi non possono udire. Questo espediente narrativo, che rompe la barriera tra finzione e realtà, consente di esplorare il fascismo dal punto di vista del suo stesso fondatore, suscitando nello spettatore una riflessione critica, e talvolta scomoda, sulla storia e sulle sue conseguenze.
La serie è disponibile in streaming su NOW e su Sky, composta da otto episodi evento trasmessi in quattro serate su Sky Cinema e Sky Atlantic ogni venerdì alle 21:15 fino al 31 gennaio.
Una promozione mirata
La promozione di M. Il Figlio del Secolo ha sfruttato una ben calibrata strategia di marketing. La frase «Siamo ancora tra voi», pronunciata da Mussolini nel trailer, è stata centrale nella campagna pubblicitaria, evocando parallelismi con l’attualità della storia generando un ampio dibattito. Un braccio teso a saluto fascista fa da sfondo alla transizione di quattro aggettivi celebrativi -attribuiti dalla critica alla serie- ad altrettanti riferiti alla figura del duce in billboard e cartelloni comparsi in piazze e stazioni italiane. Questa scelta ha polarizzato l’opinione pubblica dividendo chi apprezza la provocazione artistica e chi critica il rischio di normalizzare simboli controversi. Il trailer è stato altresì trasmesso a reti (quasi) unificate toccando livelli di provocazione elevati trasmettendo il famoso “discorso alla nazione” che Mussolini pronunciò davanti ad una folla in delirio.
M – Il Figlio del Secolo con #LucaMarinelli, la nuova serie #SkyOriginal diretta da #JoeWright e tratta dal romanzo di Antonio Scurati dal 10 gennaio in esclusiva su Sky.#MIlFigliodelSecolo pic.twitter.com/wcOBzIPcKZ
— Sky (@SkyItalia) January 5, 2025
Il cast di Wright
La scelta di Luca Marinelli nei panni del controverso personaggio storico, trasformato fisicamente per il ruolo (con occhi scuri, ingrassato, sbarbato e stempiato), dà luogo ad una performance intensa e carismatica. L’attore ha descritto il suo lavoro come un«atto politico», sottolineando l’importanza di mantenere un punto di vista chiaramente antifascista. In un’intervista, ha affermato: «Interpretare Mussolini è una responsabilità enorme. Era fondamentale per me restituire un racconto che non celebrasse mai questa figura, ma che aiutasse a riflettere sugli errori del passato».
Tra gli altri interpreti spiccano Barbara Chichiarelli nel ruolo di Margherita Sarfatti, amante del Duce, critica d’arte e sua musa; Francesco Russo nei panni di Cesare Rossi, sindacalista arrivato ai vertici del fascismo; Paolo Pierobon come Gabriele D’Annunzio, che nel primo episodio guida l’impresa di Fiume, sfidando Mussolini; Benedetta Cimatti interpreta Rachele Mussolini, moglie tradita e madre dei figli del Duce; altri esponenti del fascismo sono poi interpretati da Lorenzo Zurzolo, Maurizio Lombardi e Federico Majorana.
La trama delle prime due puntate
La serie si apre nel 1919, con Mussolini alla guida del quotidiano “Il Popolo d’Italia”, da cui diffonde il suo credo rivoluzionario. Fondando i Fasci di Combattimento, riunisce reduci di guerra e uomini disperati che perseguono i propri obiettivi con forza e violenza. Nel primo episodio spicca anche la figura di Gabriele D’Annunzio impegnato nell’occupazione di Fiume, impresa che rischia di svilire il ruolo di Mussolini. In questa fase il leader dei Fascisti incassa altre sconfitte, come il trionfo elettorale dei socialisti, suoi ex alleati divenuti ora acerrimi nemici.
Nel secondo episodio, Mussolini sfrutta gli scioperi socialisti come pretesto per tornare in politica. I grandi latifondisti, temendo i disordini popolari, si rivolgono ai Fasci di Combattimento per reprimere con violenza le agitazioni. Questa alleanza con la borghesia segna una svolta per il movimento fascista, che abbandona le sue originarie pretese rivoluzionarie per favorire gli interessi della classe imprenditoriale. Grazie a queste nuove alleanze, Mussolini ottiene il suo primo seggio in Parlamento nelle elezioni indette dal presidente Giolitti.
A cura di Matteo Carminati