Los Angeles, le fiamme non si fermano: sale il numero delle vittime e degli sfollati

A Los Angeles l’inferno continua. Il numero delle vittime sale a 24, gli sfollati più di 150 mila. I soccorritori e i vigili del fuoco lavorano incessantemente, ma le condizioni metereologiche non aiutano. Solo il Sunset Fire, l’incendio che ha minacciato Hollywood e i suoi luoghi simbolo, è stato domato al 100%. Il Fire Department della contea di Los Angeles aggiorna sul social X le percentuali di contenimento degli altri incendi: l’Hurst Fire è contenuto per un buon 89%, l’Eaton Fire per il 27%, mentre il Palisades Fire rimane il più indomabile: gli sforzi dei soccorritori sono riusciti a domarne solo il 13%. Rimane alta l’allerta per il meteo, “Particularly Dangerous Situation” secondo il National Weather Service. Il vento di Santa Ana, che aveva dato una breve tregua tra sabato e domenica, torna a soffiare a 100 Km/h, trasportando il fumo degli incendi che rende l’aria irrespirabile. Sono più di 40,000 gli acri di terreno bruciato, un territorio più grande della città di Parigi, grande come San Francisco.

Fake news e teorie del complotto

I droni che sorvolano i luoghi devastati dalle fiamme mostrano immagini apocalittiche di interi quartieri irriconoscibili: il numero degli edifici distrutti supera i 12.000. Tante anche le notizie false. Le immagini della scritta di Hollywood in fiamme circolata sui social ha mandato nel panico migliaia di utenti, ma il monumento è salvo (dichiara il presidente dell’Hollywood Sign Trust Jeff Zarrinnam). Tante anche le teorie del complotto, da chi intravede le trame di un piano globale per condurre una “guerra economica” agli attacchi a Kristin Crowley, capo del dipartimento dei vigili del fuoco di Los Angeles da 22 anni e donna attivamente impegnata nella difesa dei diritti Lgbtq+. Post su X e TikTok attaccano la “culture of DEI”, un movimento che promuove diversità, equità e inclusione: «Il dipartimento e la città hanno speso soldi per il DEI mentre le sterpaglie pericolose non sono state rimosse e gli idranti non avevano acqua», scrive su X Robby Starbuck, attivista conservativo. Anche Donald Trump, il presidente eletto, fomenta le fake news accusando il governatore della California Gavin Newsom di non aver firmato la “dichiarazione di ripristino dell’acqua”. «Non esiste un documento di ripristino dell’acqua, è pura fantasia», ribadisce l’ufficio stampa del governatore. Anche il fact checking della Bbc conferma l’inesistenza di tale documento che avrebbe permesso di utilizzare più acqua per spegnere gli incendi.

Il quartiere di Pacific Palisades dopo l’incendio
La crisi delle assicurazioni

Mentre su molti media spopolano articoli e liste sulle star che hanno perso le proprie case (da Paris Hilton a Mel Gibson) e sulle azioni di altre celebrità (la coppia reale Harry e Meghan Markle che visita gli sfollati a Pasadena), passa spesso inosservato l’altro lato della faccenda. Molte persone normali hanno perso la propria casa e moltissime erano prive di assicurazione sugli incendi. Secondo i dati del dipartimento delle assicurazioni negli ultimi anni moltissime compagnie assicurative si sono rifiutate di rinnovare le polizze sulle case in California, proprio a causa degli incendi frequenti. Sono più di 500mila quelle che riguardano le abitazioni nella contea di Los Angeles dove sono scoppiati gli incendi. Queste persone si ritrovano senza una casa, senza rimborso e senza più requisiti per richiedere un mutuo. La stima dei danni del Wall Street Journal si aggira attorno ai 50 miliardi di dollari.

 

A cura di Martina Testoni

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