Giubileo 2025, i giovani protagonisti: «è tempo di una nuova Chiesa»

«La Chiesa non è solo dei vecchi» dice Alessia, studentessa di chimica e cristiana praticante. Lei, come migliaia di altri giovani, parteciperà alle celebrazioni del Giubileo 2025. Anche detto “Anno Santo,” il Giubileo inizierà il 24 dicembre, quando Papa Francesco aprirà la Porta Santa della Basilica di San Pietro. Quest’evento, che si tiene ogni venticinque anni, proseguirà poi per un anno intero con giornate dedicate anche ai giovani. «Solo vivendolo in prima persona lo si potrà descrivere» commenta Alessia.

 

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Che cosa significa Giubileo?

È probabile che, chiedendo in giro per Milano ai giovani se sono cristiani praticanti riceverete un sonoro “no”. In Italia, infatti, nel 2023 solo il 10,5% degli under 30 si consideravano “credenti attivi e convinti”.
Tuttavia, se si cerca nei posti giusti i giovani cristiani cattolici ci sono. Eccome, se ci sono. Il 9 dicembre più di 650 ragazzi hanno partecipato all’evento “INcenDIO” organizzato da Fraternità, una community di ragazzi cattolici di cui fa parte anche la star dei social, con più di 100 mila followers, don Alberto Ravagnani. Ed è proprio a questo evento che, contrariamente a quanto detto sopra, troviamo giovani osservanti entusiasti. «Sicuramente andrò al Giubileo, verranno tutti da tutto il mondo» commenta una ragazza, la meno timida di un gruppo di amiche che insieme a lei andranno a Roma. «Il Giubileo è una grande occasione che Papa Francesco ha dato a noi giovani per essere ancora più partecipi alla vita della Chiesa» aggiunge Andrea, appena uscito dal teatro.

Un pensiero, quello di Andrea, con cui è d’accordo anche Dario, membro della Pastorale Giovanile di Milano. «Il Giubileo è un’occasione per socializzare e vivere la fede nella pratica, insieme ad altri giovani» e poi aggiunge «citando il mio parroco, Giubileo significa riposo, anche dalla frenetica vita quotidiana».

Ed è insieme a Dario, che conosciamo Alessia ed Emma. Tre ragazzi la cui amicizia è nata proprio grazie alla Pastorale. «È il primo Giubileo a cui posso assistere nella mia vita visto che si fa ogni venticinque anni, sono molto curiosa» aggiunge Emma, che da poco lavora in uno studio legale.

Papa Francesco e l’apertura nei confronti della comunità LGBTQ+

Un altro luogo comune che si ha nei confronti dei cristiani cattolici è che, al contrario dei dogmi che professano inclusività e tolleranza, essi siano “contrari” all’omosessualità. Un’idea che forse valeva per le vecchie generazioni, a prescindere dalla fede si potrebbe aggiungere, ma che di sicuro non vale per i sette giovani intervistati. In merito alla decisione di Papa Francesco di dedicare una giornata del Giubileo alla comunità LGBTQ+, infatti, tutti i ragazzi si sono dimostrati positivi ed entusiasti. «Finalmente, anche se i tempi sono maturi già da parecchio. La Chiesa deve essere aperta a tutti indipendentemente da chi amano e come amano» commenta Emma. «È giusto – aggiunge Dario – un’apertura al passo con i tempi purché si mantenga l’unicità della Chiesa».

Anche Marta, appartenente all’iniziazione del “Cammino Neocatecumenale”, che ci risponde telefonicamente, è d’accordo. «Una bella apertura da parte del Papa, si cerca di includere tutti nel Giubileo». Pensieri, quelli di Marta, Dario, Emma e gli altri ragazzi che si possono riassumere con le parole di Andrea: «La cosa principale di questo Giubileo e che ci vuole trasmettere Papa Francesco è l’inclusività, per creare davvero una nuova Chiesa».

 

Vittoria Giulia Fassola

Classe 2001. Ligure e anche un po' francese. Laureata in International Relations and Global Affairs, all'Università Cattolica di Milano. Mi interesso di politica estera e di tutto ciò che penso valga la pena di raccontare. Il mio obiettivo? Diventare giornalista televisiva.

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