La situazione di grave instabilità politica in Corea del Sud continua. Nuove indagini sul golpe fallito: a Yoon viene proibito di lasciare il paese, mentre l’opposizione tenta di mandare avanti la politica.
Il ministro della difesa Kim Yong-hyun, detenuto in carcere perché considerato colui che ha suggerito a Yoon l’imposizione della legge marziale, ha tentato il suicidio nella sua cella. Il suo arresto è stato confermato e nel caso in cui il processo lo trovi colpevole rischia la pena di morte. Ora è detenuto in una cella di protezione, ma la sua salute è stabile. Le indagini sul colpo di stato proseguono serrate: il Parlamento ha approvato una legge che istituisce la figura di un procuratore speciale per indagare sulle accuse di insurrezione.
La nuova dichiarazione di Yoon
Yoon Suk-yeol decide di interrompere il silenzio per la seconda volta dall’imposizione della legge marziale. Lo fa in risposta all’approvazione della legge di bilancio per il 2025, avvenuta senza il voto bipartisan per la prima volta dal 1987. Yoon rivendica la proclamazione della legge marziale come “atto dell’amministrazione governativa” che “non è soggetto all’esame giudiziario”. Nega ogni accusa di ribellione e afferma di aver agito nell’interesse del paese. L’obiettivo era porre fine ad una polarizzazione molto forte nella politica e nella società sudcoreane che nella sua opinione stava bloccando l’azione del governo. Si scaglia contro l’opposizione: «L’Assemblea nazionale, dominata dall’opposizione, è diventata un mostro che distrugge l’ordine costituzionale della libera democrazia».
La risposta dell’opposizione
Il Democratic Party liquida il discorso di Yoon come “espressione di estrema illusione” e accusa il presidente di voler istigare rivolte a suo sostegno da parte delle forze di estrema destra. L’opposizione si prepara a muovere una nuova mozione di impeachment che sarà messa al voto sabato. Anche il People Power Party, partito di Yoon, non prende le distanze dall’impeachment, annunciando che la leadership del paese deve essere chiarita. Il vicino del Nord Pyongyan commenta per la prima volta descrivendo l’accaduto uno “scioccante incidente del regime fantoccio di Yoon” che ha “provocato il caos in tutta la Corea del Sud”. Il presidente è sempre più isolato, ma mantiene la sua posizione: «Combatterò fino all’ultimo momento insieme a voi».
A cura di Martina Ludovica Testoni