Il Comune di Sanremo porta il “caso Festival” al Consiglio di Stato. Dopo la sentenza del Tar della Liguria che ha dichiarato illegittimo l’affidamento diretto alla Rai della kermesse, il Comune presenterà ricorso.
I fatti
La sentenza del Tar, presentata nei gionri scorsi, chiarisce che l’edizione 2025 si svolgerà regolarmente. Tuttavia, per le edizioni successive, il Comune di Sanremo dovrà aprire l’appalto agli operatori del settore. Ma la giunta non sembra essere d’accordo.
Il Sindaco Alessandro Mager, insediatosi lo scorso luglio, ha deciso di ricorrere al Consiglio di Stato, lavorando parallelamente a un bando di gara per il futuro.
La prima strategia adottata dal Comune della “città dei fiori” riguarda il ricorso in appello per contestare la sentenza. Coinvolgendo lo studio legale Bonura di Genova, la decisione verrà formalizzata nei prossimi giorni. Allo stesso tempo, però, è necessario guardare al futuro, indipendentemente dall’esito dell’appello. E per farlo l’amministrazione Mager sta lavorando a un documento, propedeutico all’eventuale appalto, per garantire che l’organizzazione del Festival sia pronta per ogni scenario.
Il ruolo della Rai
Anche la Rai si prepara a un’azione legale. È chiaro che l’operatore televisivo non ha intenzione di perdere il Festival, in quanto di non è solo un evento artistico, ma anche motore economico e culturale che coinvolge diverse realtà. E se l’edizione 2025, prevista dall’11 al 15 febbraio, è al sicuro, il futuro resta incerto. Nel caso in cui il Consiglio di Stato confermasse la sentenza del Tar, si aprirebbe un nuovo capitolo per la kermesse, con una possibile competizione aperta tra diversi operatori per la sua gestione.
Questa vicenda potrebbe rappresentare un’opportunità per ripensare la governance del Festival. Una maggiore apertura a manifestazioni d’interesse potrebbe ampliare il ventaglio di possibilità, sia per il Comune sia per la Rai. Tuttavia, il ritorno alla formula collaudata resta un’opzione, a condizione che il ricorso venga accolto. La prossima decisione del Consiglio di Stato sarà dunque cruciale per determinare la direzione futura di uno degli eventi culturali più importanti d’Italia.