L’annuncio degli accordi di pace è arrivato nella tarda sera di martedì 26 novembre, con un messaggio registrato da parte del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Dopo due mesi di guerra aperta tra Libano e Israele Netanyahu ha fatto sapere che «La durata degli accordi dipenderà da ciò che succederà sul terreno». È intervenuto immediatamente anche il presidente uscente degli USA Joe Biden dicendo che «A Hezbollah non sarà consentito più di minacciare la sicurezza di Israele». Il presidente francese Emmanuel Macron ha inviato una nota sostenendo l’impegno congiunto di Francia e Stati Uniti come garanti degli accordi.
Il concordato
L’accordo è stato inviato dal governo libanese e approvato dal gabinetto israeliano. Si prospetta un periodo di tregua, ma se Hezbollah attaccherà prima del termine i concordati cesseranno immediatamente. Israele ritira le sue truppe dal sud del Libano, mentre Hezbollah fa marcia indietro a nord del fiume Litani. Il tempo stimato è di 60 giorni, circa due mesi. L’esercito libanese si impegnerà a mantenere la pace nel sud.
Si tratta di un aspetto cruciale, perché l’esercito libanese sarà l’unica forza armata presente nella zona. Infatti, Joe Biden ha annunciato che «Non ci saranno truppe americane nel sud del paese». Anche se una delegazione composta da Francia e Stati Uniti collaborerà senza armamenti. L’accordo è entrato in vigore alle 4:00 del mattino del 27 novembre, secondo l’ora locale di Israele. E tutta la comunità internazionale ha espresso il proprio sostegno alla tregua.
Perché proprio ora?
Netanyahu ha spiegato perché è stato firmato il trattato. Infatti, il Primo Ministro israeliano ha detto che «Bisogna concentrarsi sulla minaccia iraniana, rinnovare le forze e i rifornimenti di armi, separare i fronti e isolare Hamas». L’obiettivo rimane quello di scardinare la milizia sciita presente nella Striscia di Gaza. Ma ci si augura che una tregua con il fronte libanese comandato da Hezbollah possa servire all’esercito israeliano a rifornirsi.
A questo proposito Biden ha fatto sapere che attiverà dei nuovi dialoghi con l’Egitto e il Qatar per arrivare una pace anche a Gaza. Abdallah Bou Habibi, il ministro degli Esteri libanese, si era detto fiducioso per la tregua durante il G7, e ha accettato di buon grado il concordato. Soprattutto dopo che il 26 novembre sono stati lanciati droni e razzi su Beirut con bombardamenti massicci.