Le sorelle Mirabal e il 25 novembre: la storia della giornata contro la violenza di genere

Il 25 novembre è la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Una data che trova le sue origini nella Repubblica Dominicana degli anni Sessanta e che rimanda all’omicidio delle sorelle Mirabal. Tre vite strappate dalla dittatura di Rafael Leónidas Trujillo. La loro storia echeggia nel tempo da quando, nel 1999, l’Onu istituisce questa Giornata.

L’ascesa al potere di Trujillo

Nel 1924 dopo otto anni di occupazione militare americana, la Repubblica Dominicana affronta un periodo di grande crisi. L’unica istituzione esclusa è l’esercito, diventata la più ricca del paese. Horacio Vásquez è a capo dello Stato, affiancato dal tenente colonnello Rafael Leónidas Trujillo. Quest’ultimo, nel 1930 agevola un colpo di stato contro Vásquez costretto a dimettersi. Trujillo si candida alle elezioni presidenziali, ottenendo la vittoria dopo la ritirata del suo concorrente Hernandez e dopo una pressante campagna elettorale. Diventa ufficialmente presidente il 24 maggio 1930. Solo più tardi si scopre che le elezioni erano state truccate a suo favore. Il suo regime dittatoriale dura più di trent’anni.

Un cartello elettorale del dittatore Trujillo. Crediti: Wikipedia
Un cartello propagandistico del dittatore Trujillo
Il grido della resistenza

Negli anni Cinquanta, tre sorelle, Patria, Minerva e María Teresa Mirabal iniziano la propria lotta contro la dittatura trujillista, che si concretizza nella costituzione del Movimento 14 giugno. Fondato nel 1960 sotto la guida di Manolo Travares Justo – marito di Minerva -, il gruppo si colloca in prima linea nella lotta per i diritti delle donne. Nel gennaio del ’60 la polizia segreta di Trujillo scopre l’esistenza del movimento, facendo arrestare le sorelle e i rispettivi coniugi. Le tre donne vengono liberate alcuni mesi dopo, mentre i mariti restano in carcere.

Le tre sorelle, Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal
Le tre sorelle, Patria, Minerva e María Teresa Mirabal
Il triplice femminicidio e la fine della dittatura

Il 25 novembre 1960, Patria, Minerva e Maria Teresa vengono fermate dalla polizia, a bordo della loro auto, di ritorno dalla visita ai mariti. Vengono picchiate, impiccate e gettate in un burrone a bordo della loro jeep. Minerva è ricordata per la frase: «Se mi uccidono, tirerò fuori le mie braccia dalla tomba e sarò più forte». Parole, in un certo senso, quasi premonitorie, che scatenano rivolte e portano nel 1961 alla fine della dittatura di Trujillo con il suo assassinio.

L’eredità storica delle «Mariposas»

Vent’anni dopo, nel 1981, a Bogotà si organizza il primo Incontro Femminista dell’America Latina e dei Caraibi, dove si commemorano le sorelle Mirabal. L’evento è occasione per molte donne di denunciare abusi domestici, molestie, torture e incarcerazioni per motivi politici. Negli anni, sempre più paesi prendono come data di riferimento il 25 novembre per denunciare ogni forma di violenza contro le donne. Nel 1995, Julia Alvarez, scrittrice dominicana, pubblica il romanzo Il tempo delle farfalle a cui segue il film In the Time of Butterflies (2001) con Salma Hayek nel ruolo di Minerva. Con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999, l’Onu riconosce l’attivismo delle «Mariposas» (pseudonimo in spagnolo che le tre sorelle utilizzavano), istituendo il 25 novembre come Giornata internazionale dell’eliminazione della violenza contro le donne.

Un monumento commemorativo delle sorelle Mirabal in Repubblica Dominicana. Crediti: Corriere del Ticino.
Un monumento commemorativo delle sorelle Mirabal in Repubblica Dominicana.
Giulia Spini

Laureata in Interpretariato, penso in inglese e in spagnolo ma parlo italiano. Appassionata di tutto ciò che riguarda la settima arte. Il mio sogno nel cassetto? Lavorare come giornalista di spettacolo.

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