Le elezioni negli Stati Uniti vinte da Donald Trump hanno scatenato una grande risposta social da parte delle donne. Molte elettrici evidentemente speravano nella vittoria di Kamala Harris e, dopo il risultato delle elezioni, hanno deciso di protestare sui social al grido di MATGA, acronimo di “Make Aqua Tofana Great Again“. Ma la protesta MATGA, che riprende lo slogan usato in campagna elettorale da Trump “Make America Great Again”, non è la prima forma di protesta adottata. Il 6 novembre, giorno successivo ai risultati elettorali, 200 mila ricerche sul movimento 4B avevano invaso Google. Il motivo delle proteste? Le posizioni maschiliste e sessiste di Trump, in particolare quelle riguardanti l’aborto.
MATGA: Make “Aqua Tofana” Great Again, A TikTok Women’s Movement to Poison Men Who Support Trump
👉 First it was shaved heads, blue bracelets, and now it’s poison and poison rings

by DR MARGARET ARANDAFirst they spoke of shaving their heads and wearing blue bracelets.
Now… pic.twitter.com/zOsasgHgFd
— ✝️ Dr Margaret Aranda Ferrante, MD PhD FACFEI ♿️ (@TheRebelPatient) November 12, 2024
Cosa significa MATGA
L’acronimo, ormai diffusissimo sui social tra le donne americane, ha origini nel XVII secolo. Partendo dallo slogan “Make America Great Again”, usato da Donald Trump nella campagna elettorale che lo ha portato alla vittoria, si è diffuso l’hashtag MATGA “Make Aqua Tofana Great Again”. Un riferimento macabro a un’usanza seicentesca in cui le donne uccidevano i mariti violenti con l’acqua tofana, un veleno che prende il nome da Giulia Tofana, sua presunta inventrice, che ammise di aver aiutato circa 600 donne a liberarsi dei mariti. Si tratta di un veleno fantasma, che mostra gli stessi sintomi di un’influenza e che è difficile da individuare nel corpo ma facile da preparare in casa e che, in pochi giorni, conduce alla morte.
.@FBI these are public death threats and must investigated!
These women are telling others how to poison and murder men because they are angry over the election.
If you tracked down J6’ers, pro-lifers, parents angry at School boards, then you better go after these psychopaths! https://t.co/jEvTIHI8Qt
— Rep. Marjorie Taylor Greene🇺🇸 (@RepMTG) November 10, 2024
Le risposte alla protesta
Per protestare contro le posizioni di Donald Trump che molte donne ritengono sessiste e maschiliste, è stata scelta quindi la strada del black humor. Lo scopo è quello di esprimere chiaramente il loro dissenso verso delle posizioni che annullano la possibilità di scelta delle donne e il controllo sui loro corpi. Nei video pubblicati sui social si ironizza con frasi come: “Sul mio corpo la scelta è ovviamente tua” scritte sopra a video in cui le donne fingono di preparare pozioni strane o foto con abiti medievali riportate ai giorni nostri con la canzone Venom – veleno – di Eminem in sottofondo. Se per quasi tutti è chiaro che si tratti solo di forti provocazioni contro un atteggiamento sessista e misogino, c’è anche chi si è detto particolarmente allarmato dal trend. Tra questi la deputata della Georgia Marjorie Taylor Greene che ha taggato l’FBI in un suo post su X informando che “queste donne stanno dicendo ad altri come avvelenare e uccidere gli uomini perché sono arrabbiate per le elezioni”.
Il movimento 4B
Il giorno dopo il risultato delle elezioni, negli Stati Uniti, sono state effettuate 200mila ricerche su Google riguardo il movimento 4B. La protesta arriva dal movimento femminista della Corea del Sud, che nel 2017 ha diffuso quattro regole ferree che scandiscono il movimento – i cui termini in coreano iniziano con la lettera b -: niente appuntamenti con uomini, no ai matrimoni, no al sesso e alla procreazione, il tutto in risposta alle disparità nel mondo del lavoro e alle violenze subite dalle donne sudcoreane. Il movimento avrebbe iniziato a suscitare grande interesse e curiosità in molte donne americane deluse dai risultati elettorali. In risposta hanno mostrato il loro dissenso su X, incitando le loro concittadine a unirsi al movimento per non piegarsi al ritorno dei valori conservatori che, secondo loro, andrebbero a discapito dell’autonomia femminile.